Potremmo parlare di side-project, di una jam tra vecchi amici o più semplicemente di una nuova realtà made in Italy, gli In-Divide. Di che si tratta? Dell’unione di intenti di membri provenienti da alcune realtà tricolori come If I Die Today, Startoday e Screaming Eyes, qui chiamati in causa in un progetto punk-hardcore che nel giro di un solo anno ha dato alla luce il suo esordio discografico, intitolato “The passengers”. Un album che soffre però in parte della più classica delle crisi: quella d’identità. Nello specifico: quando unisci sotto un’unica spole teste pensanti dal background stilistico ben differente non è semplicissimo riuscire a trovare quelle coordinate generali che possano mettere d’accordo tutti, cosa che si nota di tanto in tanto all’interno del disco. Lo stile preso dai nostri è quello che va per la maggiore oggigiorno, vale a dire quell’hardcore new school che vede band come Stick To Your Guns e Comeback Kid sulla bocca di tutti, imbastardito di tanto in tanto da richiami old-school che però poco si legano con la trama generale del disco. Intendiamoci: “The passengers” è un bel lavoro che spacca sotto molti aspetti, ma che alla lunga non ti rimane in testa, qualcosa che ascolti piacevolmente di tanto in tanto ma che non ti ricorderai a lungo. A mancare non è la passione, non è la cattiveria e di sicuro nemmeno l’impronta live-oriented (che possiamo trovare nei molti cori piazzati all’interno dei brani), semplicemente manca quel filo conduttore, quella scintilla che porta un disco dallo status di interessante a ottimo. Margini di miglioramento ce ne sono – stiamo parlando di una band nata un anno fa – e proprio per questo motivo sono certo che il futuro dei Nostri sarà molto interessante e in continua ascesa. Al momento però un sei scolastico, senza infamia e senza lode.

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