Mòbbastaveramenteperò!
Perseverare è proprio diabolico, e per dei metallari sarà pure un vanto spaziale, però per me è una incommensurabile rottura di cazzo. I nostri amici In Fiamme non sono in grado di sfornare altro che dischi tutti uguali. Per noia, qualunquismo, non-originalità e spocchia. Han tentato di dire in tutti i modi che si stavano smarcando dalla formula "hard-rock" (non sarebbe stato meglio dire metal?), che l'evoluzione era dietro le porte, ad un certo punto han scoperto i Korn, gli Slipknot, e magari pure i Radiohead (sarà...), e han cominciato ad uscire dagli schemi del genere copia degli At The Gates, inserti di synth che sommergono le chitarre, voci pulite di numetalliana memoria, groove che tolgono spazio ai "tupatupa" propri del death metal melodico che li ha generati. Ma poi si vede che han capito che la cosa non pagava.
E allora via! Torniamo indietro, e son tre dischi che fan 'sta roba. E questo disco è la prova evidente che non cambierà nulla. La sola opening ,e tilte track del disco, a me fa proprio ridere, con questo arpeggio a la Metallica che sfocia nella solita schitarrata con tanto di armonizzazione strappamutanda, e poi si parte con il metal-core, ma nemmeno di quello bello, quello solito, grida insensate e ritornellone per le ragazzine."Deliver Us", destinato ad aver corredato un video ridicolo, è pure il pezzo più "divertente" del lotto, ma sembra di ascoltare gli Slipknot ultima maniera, ma se non altro il ritornello è ben strutturato, e anche la voce in generale, ma siamo lontani da quella "Trigger" che tanto mi aveva fatto prendere bene.
Non siete paghi degli Slipknot? volete un'altra boiata in ritorno? Allora "The Puzzle" è il pezzo che fa per voi. Ritornano gli At The Gates, tupatupa a manetta, accompagnati da accordature di nuovo slipknottiane e voce lacerapalle. Solo arrivati a "The Attic" sembra arrivi un cambiamento, c'è del...blues...forse è un po' improprio, però il giro di chitarra da questo senso, la voce parlata ha rotto a sufficienza. E poi via attraverso armonizzazioni Ironmadeniane e scarti degli Slipknot per tutto il resto del disco.
Sarà il caso di finirla qui caro Anders? Magari riesuma i "Passengers" che almeno eran più divertenti. E smettila di produrre i Caliban.
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Altre recensioni
Di Alex_Sunshine
Il problema maggiore risiede soprattutto nella struttura delle canzoni, davvero ripetitiva e scialba fino all'osso.
Un disco che raggiunge la mediocrità solo grazie alla performance vocale di Anders Friden.