Ci sono rimasto un pò male quando ho visto che questo disco non è stato recensito da nessuno: questo è sicuramente, insieme a "Science", la cosa più interessante che abbiano mai fatto gli Incubus.

Non voglio cominciare a parlare di quanto ora si siano svenduti e siano diventati commerciali, voglio solo ricordarli quando erano quel mitico gruppo di funkettari goliardici e funkazzisti, con una preparazione tecnica incredibile. Mi dispiace per come siano andate a finire le cose nella loro carriera, ma bisogna anche dire che gli Incubus hanno cominciato ad avere seriamente successo più per il bel faccino di Brandon che per il resto.

Questo disco ripropone alcuni pezzi già presenti sul precedente "Fungus Amongus" con l'aggiunta delle parti del dj che si fa sentire eccome e rende il tutto ancora più interessante; non riesco a considerare "Enjoy" un vero album perchè contiene solo sei pezzi e dura poco più di mezz'ora, ma è una mezz'ora di puro piacere.
Il disco inizia con "You will be a hot dancer", rumore della puntina sul vinile in sottofondo e intro di chitarra che più funky non si può, già solo i primi venti secondi di questo disco ti mettono di buon umore, il pezzo ha un piacevole ritornello orecchiabile e diverte parecchio ma il meglio deve ancora venire. Infatti "Shaft", pezzo seguente, è uno dei brani più interessanti del disco, perchè tutti i componenti qui dimostrano quanto ci sappiano fare: la tecnica di questo gruppo è enorme, dal basso slappato alle sovraincisioni di voce, alla batteria, all'incredibile suono della chitarra, tutto fila alla perfezione e ognuno fa la sua parte in modo perfetto.

Forse questo è quasi un difetto per la band, sanno di essere tecnicamente fantastici e hanno un pò la tendenza a strafare per farlo vedere a tutti ma se lo possono permettere e divertono così tanto che glielo perdoni volentieri. Il disco prosegue con "Take me to your leader", pezzo interessante in cui il dj fa ancora la differenza (che peccato che l'abbiano cambiato, dopo "Science"! Quello di ora suona decisamente più pop). La traccia numero quattro è "Version", un brano di sano crossover: inizio funky, ponte più energico e ritornello quasi reggae, qui gli Incubus dimostrano di essere davvero in debito verso formazioni come i Faith No More (Brandon, il vocalist, praticamente canta esattamente come Mike Patton, hai detto niente!!). Il pezzo seguente è, a mio parere, il migliore del disco, dall'impronunciabile titolo, "Azwethinkweiz" è una vera goduria per le orecchie, con ritornello fischiettato, una sezione ritmica praticamente perfetta e tanto di trombe alla fine, se amate il funky questo pezzo vi farà impazzire. Dopo un altro breve intermezzo parlato (tra tutti i pezzi ci sono sempre delle piccole scenette o dialoghi) chiude le danze "Hilikus", dove, ancora una volta, fanno vedere quanto sono in gamba, con una parte strumentale in cui dimostrano di divertirsi tanto loro nel suonare, quanto noi nell'ascoltarli.

Insomma, questo disco è davvero piacevole, dotato di una fantasia senza limiti; è bello perchè si sente che è stato registrato da un gruppo di simpatici cazzoni che amano davvero suonare e sperimentare nuove soluzioni e si divertono come pazzi nel farlo. Una collezione di brani che fa davvero rimpiangere questa band perchè la loro storia recente ha dimostrato quanto possa cambiare la musica di un gruppo quando non la si suona più per piacere ma molto di più per interesse e senza la schiettezza e la spontaneità di una volta.

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