Nonsolounz. Questo meraviglioso disco doppio degli Infected Mushroom uscito nel 2003 mostra le molte facciate del loro universo musicale. Un disco completamente "trance" ed un secondo contenente (anche) canzoni da ascoltare senza (necessariamente) muovere le chiappe e senza (necessariamente) assumere sostanze dopanti.
Musicisti di provenienza rock, schifosamente giovani e schifosamente bravi (la mia è invidia pura), dopo tre dischi a 140 BPM ("The Gathering", "Classical Mushroom" e "B.P. Empire") decidono di sconfinare in territori finora da loro inesplorati, cercando di accontentare chi rimproverava loro la totale assenza di "forma canzone". Operazione riuscita in parte, nel senso che la forma canzone, se c'è, è decisamente personale e discutibile, ma senza dubbio affascinante.

Il primo disco contiene alcuni ipnotici capolavori ("Albibeno" e "Yanko Pitch" su tutti) che vi si conficcheranno nel cervello e sarete costretti a cancellare i file dal vostro lettore mp3 per evitare di ascoltarli in continuazione, il secondo inanella una sequenza di "canzoni" che, seppur con qualche caduta di stile, stanno a dimostrare la bravura sconfinata dei due israeliani in ambito compositivo e di produzione in studio (a tal proposito, sul loro sito ufficiale potete trovare alcune foto del loro studietto nonchè l'elenco della strumentazione usata; pochi soldi, molta testa).
Questo secondo cd "other side" contiene, tra le altre, la meravigliosa "I wish", una splendida song elettronica con un testo interessante e suggestivo, e la stupenda "Shakawkaw", in seguito riproposta in una bella versione live nell'EP "Stretched" del 2005.

Questo lavoro ed il successivo "I'm the supervisor" (2004) possono fornire MESI di godimento puro a tutti gli amanti della musica elettronica; se avete mai provato nella vita ad usare un synth ed un sequencer, ascoltate che cosa combinano questi due svitati e capirete quanto sono bravi.
Coraggio, Infected; un ultimo colpo di lima alla tamarraggine e sostituirete nel mio cuore i Kraftwerk.

P.s.: per saperne di più, leggere l'articolone di Dario Ingiusto su Ondarock.

Carico i commenti...  con calma