Gli Infinity si formano in Italia nel '99, quando il chitarrista Fabrizio Romani, oltre ad entrare in pianta stabile negli Skylark, dà il via al progetto avvalendosi di Fabrizio Girelli (voce), Daniele Abondio (basso) e Manuel Comensoli (tastiere).
La proposta musicale è di genere power metal.
Dopo una breve intro ci s'imbatte in ‘Father of destiny' che parte a mille nel riff e nelle percussioni che però non suonano troppo forti; s'innesta quindi la melodia, di tre passaggi che si perfezionano e si ripetono nell'ottima intonazione di Girelli il quale prende alcune licenze artistiche nella sua pronuncia, e fa bene a mio avviso.
Lo stile dei testi è rapsodico ed essenziale, e ben si confà con le melodie. ‘Follow your dream' si avvia con un riff simile a 'Sweet child of mine' dei Guns, qui accelerato; le percussioni eseguono un buon sottofondo attraversato dalle belle linee vocali arrotondate e acute.
"Infinity" è una canzone che parte lentamente e con delle bellissime strofe, che riporto: 'I have found infinity everywhere, in the cry of a children, in the blade of a killer, in the eyes of a guiltless, imploring ask a little justice, try you to, and you'll find in a simple song...in a simple song'. Segue un altro bel riff che accelera il ritmo della canzone con intervalli azzeccati.
"Phoenix" giunge come un fulmine a ciel sereno, una melodia dolcissima finora soffiata dal vento, improvvisamente eseguita da un piano e da un Girelli assolutamente superbo. Riporto le prime strofe: 'When i understood, for me it was too late it was tomorrow...when i understood..i woke up in the middle of the darkness, the horizon, was only a lost desire already far..the end was near for me. But now open your eyes, and look my very inside, i am the Phoenix who born from our ash...
La seguente "justice wind" ci rimuove un po' bruscamente dall'incanto lasciandoci poi a 'Power simphony', 'Destiny' e 'You have to', in centrato stile power frazionato da passaggi lenti e melodici costellati da tastire violini e tamburi, dall'amosfera anche eclesiastica.
In conclusione la band milanese, amante del power, confeziona un prodotto di livello, inevitabilmente influenzato dagli esponenti di questo settore, Stratovarius e Gamma ray.
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