Un cielo plumbeo e bigio. Il silenzio più totale, eccezion fatta per il fruscio di qualche foglia, che si staccherà per andare a marcire con le altre. Un'aria tanto intrisa di freddo e umidità da sentir colare l'acqua dalle proprie ossa. I lampioni incolori sono spenti, e non si accenderanno più. Sono queste le immagini che evoca "Across The Dark" (2009), quarto lavoro dei finlandesi Insomnium.
L'intero album è pervaso da una profonda tristezza, che all'inizio si crogiola nel dolore (si veda il testo dell'opening track "Equivalence": "Rejoice in the name of failure, deliverance found in pain"), ma alla fine, dopo un iter lungo e straziante, è costretta a prender atto dell'assenza di qualunque barlume felice. I narratori di questa mesta novella sono Nillo Sevänen (voce e basso) e i chitarristi Ville Friman e Ville Vänni, i cui splendidi riff potenti e melanconici, influenzati dal Doom, sono la vera colonna portante del disco. Resta invece abbastanza in ombra la prestazione del batterista Markus Hirvonen.
La prima traccia, "Equivalence", è una sorta di preludio alla successiva "Down With The Sun", senza alcun dubbio la miglior canzone del disco, dotata di una melodia coinvolgente e impreziosita dai repentini cambi di ritmo. L'altro pezzo forte è "Where The Last Wave Broke", dove compaiono per la prima volta le vocali pulite di Jules Näveri, che fornisce un contributo di indiscutibile valore. Sostanzialmente bastano i primi tre pezzi per farsi un'idea di "Across The Dark" e per renderlo un CD di valore. Proseguendo, abbiamo "Against The Stream", dove si può udire l'influsso dei primi In Flames, e "Lay Of The Autumn", influenzata chiaramente dagli Opeth e dagli Amorphis di "Tales". "Weighed Down With Sorrow" è il degno epilogo dell'album, con un'intro funerea e un testo sconsolato e disperato.
Sebbene "Across The Dark" sia un ottimo disco, in grado di distaccarsi dal marasma del Melodic Death metal, e rappresenti forse il punto più alto della carriera degli Insomnium, esso presenta anche pecche che non lasciano indifferenti. Sevänen, ad esempio, resta sempre un growler di primo livello, ma a tratti la sua voce sembra fuori posto. Le vocali pulite sarebbero un'aggiunta lodevole, ma a volte ("The Harrowing Years") non sono piazzate in modo ottimale. Inoltre, il disco difetta in originalità, e al primo ascolto il fruitore potrebbe chiedersi: "Cazzo, ma dov'è che l'ho già sentita questa?". Altro punto debole è "Lay Of The Autumn", la cui lunghezza eccessiva e ingiustificata (9 minuti) la porta a trascinarsi stancamente in avanti e ad annoiare. In ogni caso, "Across The Dark" rimane un disco in grado di ammaliare e stupire, e poi tracce come "Down With The Sun" e "Where The Last Wave Broke" valgono da sole il prezzo del disco.
- "Equivalence"
- "Down With The Sun"
- "Where The Last Wave Broke"
- "The Harrowing Years"
- "Against The Stream"
- "Lay Of The Autumn"
- "Into The Woods"
- "Weighed Down With Sorrow
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