Signori, da qui a breve saremo in piena recessione. E' indiscutibile. Dai maggiori studiosi politico-economici, fino al nostro terzomondista ministro Threemounts ci stanno tutti preparando al triste, inevitabile evento. Pensateci bene: rata del mutuo (tasso fisso, si spera), due, tre Rids (plurale) di credito al consumo, carta di credito (unica soluzione, mi raccomando), assicurazione della macchina, bollette, spese condominiali, mangiare, vestirsi e pizza al venerdì sera. Posto che tutto ciò sia ancora possibile sostenerlo fra qualche mese, come la mettiamo con la spesa voluttuaria che ci tocca più da vicino? Di quanto dovremo ridurre il budget per CD, DVD, dischi al mese? E' terrificante pensarci.

E' altrettando vero che c'è gente che piuttosto non cambia l'auto vecchia di tredici anni o vive ancora con i genitori, pur di non intaccare l'abnorme bisogno di novità discografiche, ma - siamo seri - se vogliamo stare con i piedi per terra e contemporaneamente essere aggiornati sulle nuove uscite qualcosa dobbiamo fare! I giornali musicali certo non ci danno una mano: secondo loro buona parte dei dischi recensiti "non possono mancare in una discografia che si rispetti". Si, ho capito, ma se per questo devo fare a meno di cambiare il tappetino della macchina bucato o farmi solo cinque giorni di vacanza a Spotorno, c'è qualcosa che non quadra!

Allora, aiutiamoci fratelli e sorelle! Concediamoci un minimo di austerità. Un piccolo passo sarebbe quello di non esaltare esageratamente il valore di un album con voti inspiegabilmente sempre alti. Posto che i padroni del vapore DeBaseriani non applichino una scala da 1 a 10 (non ho capito perchè poi: si tratta di scelta ponderata o è un problema tecnico di programmazione? - ricordate il Millennium Bug?  - dubito però su quest'ultima ipotesi perchè sono abituato a verificare quotidianamente le meraviglie softweristiche e le sorprese ingegneristiche del sito), allora suggerirei di prendere spunto dal sempre criticato Piero Scaruffi per creare una scala valori predeterminata che potrebbe essere: voto 1 album indiscutibilmente brutto, se ne può fare a meno senz'altro - 2 per completisti, compra se sei un fan - 3 bell'album, compra se senti qualcosa di loro e se ti piacciono, eventualmente - 4 compralo subito, è un album di grande importanza - 5 capolavoro assoluto. E che sia una scala che valga per tutti! Non è che uno arriva tranquillo e comincia a sparare 5 a raffica. E poi i samples signori, è una cazzata farli, ci son riuscito persino io!

E gli Intelligence? Ah già gli Intelligence! Dunque con la mia nuova scala valori stò disco prende 3 ed è un voto alto, badate bene! Loro sono un'interessante band di scuderia In The Red che sguazza contenta in quell'immensa torbida pozzanghera che sta fra il post-punk anni ottanta (Wire, Gang of Four, PIL) lo sguaiato garage di basso profilo così alla moda (Black Lips) e le sonorità stomp anni cinquanta (Cramps). Attitudine punk mista ad intelligenti ed inconsuete trovate soniche che spesso stupiscono e non lasciano indifferenti. Un certo retrogusto acido che sa di Mothers Of Invention non guasta la formula, anzi! Rende questo album ancor più intrigante. Consigliato a chi, come me, non sopporta la deriva art-elettronica che parrebbe predominare in quest'annata davvero scarsa dal punto di vista musicale.  

Buy it, eventually.

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