Intro: se solo sapeste quanto io amo gli Interpol, quanto loro facciano parte di me; quante storie piene di gioie e dolori dietro a "Turn On The Bright Lights"... Ancora una volta la copertina è sensazionale; ancora una volta è rossa-nera e ancora una volta accoglie musica sublime.

La prima canzone è Say Hello To The Angels, la versione è la stessa dell'album... la riascolto incantandomi davanti alla sua bellezza. Non faccio in tempo a riprendermi che subito partono quei meravigliosi accordi di chitarra che segnano l'inizio di NYC... ma qualcosa suona in modo diverso; già!!
È la versione demo, a tratti quasi migliore della originale:più malinconica, stanca, distante. Dopodiché si fanno strada le registrazioni "Black Session", versioni live registrate in Francia...
Le note di Obstacle 1 irrompono nelle casse, ascolto attentamente e... non mi dispiace, ma preferisco quella dell'album, oppure quella live di Firenze.

Così eccoci giunti alla perla nascosta del Black EP, Specialist. Come suona? La risposta oltre che "alla Interpol" è: divinamente! Poteva essere la 12esima canzone del disco e vale solo la pena di spendere 10 euri per averla.

Sono estasiato, sto quasi per perdere i sensi dopo "l'uno-due" al cuore di Specialist / Leif Erikson... Meno male che c'è PDA che mi fa battere le mani e cantare a squarciagola: “Sleep tight, grim rite, we have two hundred couches where you can sleep tonight...”

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