A Matter Of Life And Death è l'ennesimo album degli Iron e si preannuncia sin dalla copertina un'opera piuttosto cupa. I ceffi di Liverpool aprono alla grande il nuovo album con Different World, brano che viene utilizzato come secondo singolo: i riff sono piuttosto pesanti ma è nel complesso il pezzo forse più interessante dell'album in quanto si discosta parecchio dal classico stile maideniano; la strofa è un classico di 3 accordi alla Iron ma il chorus e la parte C sono stile T- rex. . . da notare l'assolo di Adrian Smith. Voto 9
The Pilgrim riprende i riff orientaleggianti di Powerslave ed è nel complesso un buon pezzo (anche qui è da notare l'assolo ''egizio''di Gers). Voto 7+.
The Longest Day è un gran bel pezzo in classico stile Iron Maiden. Voto 8-
Dai Toni più epici è The Legacy, brano in cui Dickinson sfrutta tutto il suo potenziale vocale, creando effetti corali stupendi. Voto 8 
The Reincarnation Of Benjamin Breeg è piuttosto borsosa come canzone, in quanto vengono propinati troppo la stessa strofa e lo stesso ritornello per 5 minuti. Voto 6+
Out Of The Shadows è una ballata che rompe un po' l'atmosfera heavy metal dell'album, forse un po' poco azzeccata la parte di accordi. Voto 6.5

E ora passiamo alle note negative:
These Colours Don't Run, Lord Of The Light e Brighter Than A Thousand Suns non sono proprio il peggio che possa esistere ma non meritano certo la sufficienza. Voto 4. 5
Ma il Peggio è quella canzone da molti spacciata come la più bella dell'album: For The Greater Good Of God, di una pallosità oscena . . . la parte vocale è così uniforme che quasi non si distinguono la strofa e il ritornello. Voto 3

In complesso però un bell'album (vale la pena comprarlo solo per Different World). Voto 7

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