In occasione dell'uscita del nuovo (ahahahah) album Dance of Death, mi accingo a recensire il suo predecessore, ovvero Brave New World.
Sappiamo tutti chi sono gli Iron Maiden. Ultrasettantenni che fanno canzoni composte principalmente da tre accordi, Mi Re Do e occasionalmente un Sol, e che appassionano ragazzini cerebrolesi con un pupazzone che farebbe impallidire il vostro orsetto di peluche, in quanto a dolcezza e morbidume.
Il singolo estratto da questo album, The Wicker Man, aveva incenerito al primo ascolto chi sperava in un qualche cambiamento, annichilendo ogni fievole speranza con un bel riffone granitico ovviamente basato su Mi Re Do e Sol... niente di più, niente di meno.
Del resto il ritorno di Dickinson non sembrava lasciar scampo a qualche innovamento dopo il deludente The X Factor e il bellissimo Virtual XI, gli unici dove la presenza di un cantante - Blaze Bayley - dalle caratteristiche molto diverse da quelle di Dickinson aveva costretto gli Iron a cercare qualcosa che si potesse adattare meglio allo stile, decisamente particolare, del nuovo singer.
Le poche canzoni da ricordare sono la discreta Blood Brother, la cazzutissima The Fallen Angel e la traccia finale dal titolo troppo lungo, mentre nelle altre troverete gli stessi identici riff che potete sentire su tutte le altre produzioni firmate Iron Maiden.
Nonostante tutto mi sembra giusto tributare un grazie di tutto cuore agli Iron per tutto ciò che hanno fatto in questi due decenni abbondanti di heavy metal ignorante: annoiare, divertire, vomitare, innamorare. Come poi non ricordare i primi headbanging, i primi assoli di air guitar, la prima maglietta metal comprata, la piastra per lisciarsi capelli che sembrano sfidare le leggi della gravità.
E grazie ancora da parte di tutti i metallari che adesso hanno quarant'anni e da quelli che ne hanno quindici, perché il fatto di avere ascoltato almeno un album degli Iron li accomuna, grazie per essere riusciti a dare all'heavy metal un significato, grazie per essere riusciti ad unire persone di diverse culture, età, religioni, ideologie, nazioni e continenti con la vostra musica.
Credetemi... pochi altri ci sono riusciti.
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