"Isabella Santacroce scrive musica, carambola timbri, stacca ritmi incrociati e assi metrici, organizza caos, guarda strabico, stampa dissonanze. Se la lasci suonare...quel che senti è musica" [Alessandro Baricco]
LO ZOO DI ANIME
Lo zoo è un luogo di sofferenze celate, di silenzi allungati, di anime sospese che attendono di nascere, ma muoiono prima di vedere la vita.
Questo zoo è la famiglia, la propria casa: come lo zoo degli animali, anche la famiglia, la casa e gli effetti personali vengono visti come una bellezza estrema da chi non li vive, mentre chi ne è immerso finisce per trovarne delle pesanti amarezze.
La protagonista di questo suadente romanzo è una ragazza senza nome, una donna senza anima. Odia la madre un po' puttana e isterica, ama il padre alcolizzato e pittore, che abusa sempre della figlia. Poi, un giorno, la morte improvvisa del padre, segna già una tragedia in procinto a svilupparsi: la convivenza impossibile tra due persone che si odiano. La madre inizia a consolarsi con un amante più giovane di lei e la figlia, si racchiude in un mutismo più o meno totale, fino a quando un incidente priva la ragazza dell'uso delle gambe.
Il rancore cresce, sempre più, fino a sfiorare la tragedia.
Questo romanzo della scrittrice Isabella Santacroce, che rinuncia alle tematiche forti di "V.M. 18" e alla leggerezza di "Fluo", descrive in modo quasi aggressivo e crudo la tristezza interiore che emerge con la rottura delle abitudini quotidiane, la perdita di una persona amorosa (oltre agli abusi sessuali, la protagonista sembra provare realmente una passione incestuosa nei confronti del padre), la convivenza forzata con chi si vorrebbe uccidere.
Lo stile è fluido, allegorico, sospeso in quel limite tra crudezza e poesia, riuscendo a racchiudere un rancore eterno in 130 pagine. Lo fa, mostrandoti ciò che accade con il bianco più candido e con il nero più scuro, lo scrivere è tremendamente visuale e graffia la pelle.
La trama, astratta e sospesa, è solo uno sfondo: il romanzo punta sulle emozioni interne e le enfatizza, stravolgendo il cuore del lettore.
Vene tagliate, cuore sanguinante.
"Zoo": un romanzo in cui tutti si odiano, ma nessuno uccide. Dove l'odio, viene mascherato da amore (e forse si trasforma in amore) con la realizzazione di un'ipocrita passione erotica, che esplode in un'infusione di sensi e sapori. E il padre ritorna a visitare moglie e figlia.
La famiglia è di nuovo riunita, in questo zoo di vimini e lacrime.
Carico i commenti... con calma