Inserisco il cd nel mio vecchio lettore cd. Mi metto le cuffie ed alzo a palla. Spengo la luce della mia stanza e sono pronto per un nuovo affascinante viaggio.


Gli Isis, band americana attiva ormai da inizio millennio, trasmettono atmosfere cupe e oscure, ritmi lenti e ossessivi. E' inutile cercare di incasellare questo gruppo in un genere musicale prestabilito e riconosciuto dai critici. Sicuramente risentono dell'influenza del movimento stoner e di quello doom/sludge (Electric Wizard e Mastodon vi dicono qualcosa?) o di gruppi come gli americani Neurosis o gli inglesi Godflesh, ma che importa?

Il suono è magico e capace di penetrare la psiche umana. Vera e propria musica sperimentale ("l'azione sperimentale è il risultato di ciò che non è previsto" afferma John Cage) si alterna a riffs di chitarra distruttivi. Le orecchie sanguinano, lo spirito si dissolve.

L'estro degli Isis fa schizzare il malcapitato ascoltatore come una pallina in un flipper in un furore psichedelico, perché si può andare da sinth effetto Commodore a rigurgiti metallari, da pennellate di nervoso progressive al sapore di polvere di un western.

Il disco si ferma. 50 minuti di pachidermica stasi mentale ma ore o re di "celestiale" cammino esplorando i desiderati meandri del non essere.

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