Il movimento sludge/post-metal è ormai consolidato, affermato e radicato, con al seguito un gruppo di fànz sempre più nutrito.
Ma con questa recensione torniamo un po' indietro, nel 2000; quando il mercato non aveva ancora moltissimo da offrire, e su tutto troneggiavano i massiccissimi Neurosis - erano passati solo quattro anni da quella mazzata di "Through Silver in Blood", e secondo me parecchia gente ancora si stava riprendendo, spuntarono timidamente questi Isis.
Dopo sei anni sono uno dei nomi più grandemente affermati del vasto panorama post-metal, creatori di un sound tanto seminale quanto personale. Questo Celestial è il loro primo album. 7 canzoni fra cui si alternano i 4 "sgnl>". La prima cosa che balza all'orecchio è che la band è ancora molto giovane e ha appena intrapreso i primi passi sul suo personale cammino che culminerà quattro anni dopo nell'ancora inarrivato (per chi scrive) Panopticon. Musica ancora pesantemente influenzata dai grandi Neurosis ma anche dai precursori Godflesh, di cui registrano anche una cover nello stesso anno.
Il sound massiccio, melodico, disteso che caratterizza la band già si riconosce, ma è ancora ad uno stato embrionale ed è spesso dominato dalle sopracitate influenze ed anche da una produzione un po' debole specie nelle parti più "post" e meno "sludge" (che comunque sono la maggioranza). Inizio degno di una carriera in continua ascesa: se i successivi Isis non vi sono piaciuti, non vi perderete niente, ma per tutti gli altri consiglio almeno un'ascoltatina.
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