Parlare di "Luna Presente" non è cosa facile: si tratta di un estemporaneo ritorno sul mercato discografico di un artista ormai relegato al ruolo di occasionale opinionista televisivo e revivalist entertainer; un artista di talento che, mi sento di poterlo affermare con relativa sicurezza, ha avuto un impatto molto minore e limitato rispetto al suo effettivo potenziale. Lui voleva fare il cantautore, a modo suo, ma in Italia tale denominazione racchiude in sè determinate "connotazioni", e senza una certa "aura istituzionale" era difficile essere presi veramente sul serio in questo ruolo; e allora ecco gli album di cover, le apparizioni televisive, altri interessi artistici; dopo pochi anni di relativa notorietà Ivan Cattaneo è praticamente sparito dal panorama musicale "pop" italiano, lasciando di sè un'immagine facilmente fraintendibile per i meno documentati. Non so se Ivan, atipico figlio della provincia lombarda come il sottoscritto, fosse veramente un grande, di certo è stato una piacevole e arguta anomalia; potenzialmente anche qualcosa di più, se avesse avuto la fortuna di esprimersi in un contesto un po' meno ingessato, provinciale e legato a clichès e stereotipi vari.
Comunque, "Luna Presente" del 2005 non è un "gran disco" nel senso canonico del temine, no. Tanto mestiere e un pizzico di autocelebrazione, si rimane pur sempre nell'ambito del revival anche se in una forma un po' più snella e classy, ma anche un'impeccabile senso di leggerezza e facilità melodica, uno stile molto accattivante e riconoscibile. Synth-pop alleggerito con umori new-age e tematiche emotive trattate con un'attitudine positiva; "Luna Presente" è un album che rispecchia alla perfezione il suo titolo: poca gravità, mood sognante, una piacevolezza che scivola via episodio dopo episodio, lasciando un'appagante senso di soddisfazione. Ogni canzone ha come sottotitolo il nome di un mare lunare; al di là dell'ovvio intento di voler creare una certa coesione concettuale, tali "etichette" sono perfettamente allineate con il mood di ogni canzone, in maniera sottile e affascinante; una finezza d'autore, insomma. Brani di durata relativamente breve, senza troppi orpelli, piccole istantanee emotive, tra una semplicità quasi sobria e un vago sentore di sorniona onniscienza; Ivan gioca a fre il guru, con risultati molto migliori di tanti altri. Tra i "quadretti" più riusciti segnalerei soprattutto l'efficace ed emblematica "Amare l'assente - mare della fecondità" in apertura, performace synth-disco-filosofica, molto accattivante e confezionata con una classe da impeccabile affabulatore, una squisita "L'aria - mare della serenità", impeccabile esempio di positività ed elegante leggiadrìa, "Buonanotte - mare delle piogge", synth-nostalgia con un umori light-funky ed un tocco bittersweet, oltre ad inserti di sax tanto scontati quanto indispensabili, poi "Baby you don't cry! - mare della tranquillità", squisita e dolcissima digressione ska, l'esempio più immediato dell'attitudine rilassata e fortemente positiva che pervade "Luna Presente".
Un'attitudine che, sul finire dell'album, sfuma gradualmente, lasciando il posto a tonalità più sfumate, riflessioni più intime: "Brutto pensiero - mare delle nubi", "Boys and girls - oceano delle tempeste", a dispetto dell'incipit roboante, la piano-synth-ballad "In/Con/Per amore - mare del freddo", intrisa di una teatralità drammatica e visionaria. Album veramente strano, "Luna Presente", senza un prima e senza un dopo, isolato, affascinante; avrebbe sicuramente meritato una copertina più "artistica", ma tant'è. Un prodotto di alta qualità, un artista di classe e carisma, su questo non ho dubbi, non privo di un certo eclettismo e che riesce a riadattare canoni stilistici "datati" con intelligenza e impeccabile maestria. Da ascoltare in una sera tranquilla, possibilmente di luna piena, questo è il mio consiglio.
Carico i commenti... con calma