Continua la serie delle avventure di Ulysse Bonamy dello scrittore genovese Ivo Torello con Estasi e tormento a Montmartre. Si tratta del quarto romanzo breve (o racconto lungo) di questo ciclo ambientato negli anni ’30 a Parigi (i cosiddetti Anni Ruggenti) che prende le mosse dall’acclamato La casa delle conchiglie che si svolgeva alla fine dell’800. L’atmosfera generale di questi libretti è però simile a quel fortunato romanzo (di cui ritroviamo alcuni personaggi come Madame Sabatière) anche se non riescono, a mio avviso, a raggiungerne l’intensità se non a tratti. Questi volumetti sono in ogni caso di piacevole lettura (personalmente ho apprezzato in particolare il secondo e il terzo capitolo) e si presentano bene dal punto di vista grafico (davvero raffinate le copertine di Elena Nives Furlan) e credo piaceranno molto a chi ama seguire le avventure seriali di personaggi come i famigerati detective dell’occulto creati dalla penna di William Hope Hodgson, Algernon Blackwood e Sax Rohmer. Tuttavia credo che Torello dia il meglio di sé sulla lunga distanza e che, alla fine, pur continuando il livello (anche di questo Estasi e tormento a Montmartre) ad essere buono il rischio è quello di ripetersi e di diventare di “maniera”. Ma forse lo stesso Torello deve averlo capito visto che i prossimi capitoli saranno dei veri e propri romanzi. Nondimeno il libro ha, in alcuni momenti, un’atmosfera onirica che riesce, pur nell’ambito di una vicenda simile ad un giallo, ad elevarne il livello con squarci deliranti di puro fantastico.
Ritroviamo qui Ulysse Bonamy alle prese con una minaccia dai contorni oscuri che rischia di sconvolgere Parigi. Tutto sembra ruotare inizialmente fra la rivalità fra i 2 pittori Michel de Gaignères e Giovanni Malfanti (e il riferimento all’arte fa andare la mente a “La casa delle conchiglie dove erano protagonisti i pittori impressionisti) e fra diversi ordini esoterici contrapposti e in lotta fra di loro. Madame Sabatière convoca alla “Maison des Coquillages” Ulysse Bonamy per cercare di capire qualcosa degli strani avvenimenti ma alcuni dei personaggi ivi convocati sono vittime di quelle che sembrano delle vere e proprie possessioni diaboliche. Bonamy cerca allora aiuto nel suo sesto senso ovvero Il Segugio interiore, un’entità che sembra evolversi qui, rispetto ai volumi precedenti, in maniera sempre più profonda e interessante assumendo delle inquietanti manifestazioni materiali. Alla fine tutto sembra portare allo scultore Ian Anton Morleu, un personaggio certo non sconosciuto a chi ha seguito gli episodi precedenti. Con l’aiuto del bibliofilo Rossard Bonamy riesce a trovare dei volumi contenenti delle formule di esorcismo che riescono a far rinsavire le malcapitate vittime delle possessioni ma la faccenda è, in realtà, molto più complessa e coinvolge anche 2 oggetti particolari ovvero la Gorgiera della contessa Erszbet Bathory (sottratta a Morleu) e una pietra dai poteri magici (l’Ogiva di Tanit). Devo dire però al potenziale fruitore che Estasi e tormento a Montmartre necessita la lettura dei precedenti libretti e anche (a mio avviso) dello stesso romanzo La casa delle conchiglie pena il non riuscire a coglierne interamente tutte le sfumature perdendo, in questo modo, gran parte del gusto della lettura. A questo punto non resta che aspettare il finale di questa serie che incomincia ad essere molto intrigante. Disponibile sul sito delle Edizioni Hypnos: http://www.edizionihypnos.com/.
Carico i commenti... con calma