J-Ax – LIVE @ ALCATRAZ Club MILANO 18/10/2011

J-Ax - Meglio Prima (?) tour

"Concerto parzialmente riuscito; nonostante tutto J-Ax si riconferma uno dei pochi musicisti ancora degni di essere ascoltati in Italia" 

J-Ax, ex rapper? Neo rocker? Meglio prima? Peggio ora? Nonostante abbia quasi sfiorato i quaranta, la voce più snob della nuova generazione di ragazzi ha ancora un volto. All’anagrafe Alessandro Aleotti meglio noto come J-Ax, in attività dai primi anni novanta con il duo rap Articolo 31 insieme al Dj Jad, dal 2006 si dedica alla carriera solista. Dalla conclusione del sodalizio artistico con Jad, Ax è sempre stato soggetto a critiche da chi lo definiva un venduto per avere cambiato genere. Il suo sound si è sempre evoluto, dal rap underground degli esordi con contaminazioni funk al punk rock di Domani Smetto, dal pop di alcuni brani al crossover degli ultimi dischi. Lui stesso in passato ha rifiutato ogni tipo di categorizzazione autodefinendosi un SNOB, di certo la sua musica in Italia è unica e differente sia dalla scena Rap che da quella Rock.

Nel 2009 riesce a trovare un compromesso per definire la sua musica che sembra aver trovato rifugio nelle sonorità più rockeggianti su testi rappati, il sorprendente risultato che ne esce è Rap‘n’Roll. Rap’n’roll è qualcosa di nuovo, mai sentito prima, si distingue da ogni tipo di sound già sperimentato sia nel crossover rock che nel rapcore. Artista completo con la A maiusola, J-Ax riesce a spiazzare su diversi generi in ogni album, mantenendo uno stile originale e personale.

Per lui il tempo sembra non passare, riesce a domare il palco dell’Alcatraz con l’energia e la passione di un vent’enne. Apre le danze con “Ancora in Piedi” la prima traccia della sua ultima fatica in studio “Meglio Prima (?)”. L’esecuzione dei brani è esemplare, il funkytarro duetta con Jake la Furia nella successiva “Reci-divo” e con Guè Pequeno, altra voce dei Club Dogo, nell’energica “Rap‘n’roll”. Sul palco con lui l’ “Accademia delle teste dure”, sua fedelissima band composta da Guido Style alla chitarra e ai cori, Fabio B e Dj Zak ai piatti, Steve Lucky alle pelli e (purtroppo) Space One come seconda voce. La band è ottima soprattutto Guido Style che ha lavorato in veste di producer/songwriter negli ultimi album di Ax, curandone il mixaggio e suonando quasi tutti gli strumenti in studio. L’arrangiamento dei brani risente molto del suo lavoro e in sede live si sente. Peccato la mancanza di un bassista, in alcuni brani un giro pulsante di un basso elettrico sarebbe stato perfetto, ma soprattutto peccato la presenza di Space One; non riesco giustificare l’utilità di una seconda voce che chiuda quasi tutte le strofe del frontman, trovo irritante persino il suo timbro vocale. Il pubblico è omogeneo, l’età media è molto giovane, la maggior parte dei ragazzi e ragazze sul parterre sono ancora minorenni e per molti è il loro primo concerto. Addirittura alcuni di loro sono accompagnati dai rispettivi padri, completamente fuori luogo. La serata prosegue tra vecchie hit e nuovi brani dell’ultimo disco, per i nostalgici suonano 3 pezzi di Domani Smetto: “Spirale Ovale”, “Non è un Film” e la title track. Peccato l’esclusione di tutti i brani di “Italiano Medio” dalla setlist. La scaletta sembra procedere al meglio, in pochi minuti riesco a raggiungere le prime file ed è proprio qui che vengo incontro alla prima delusione che non mi aspettavo di vedere: nessuno poga. Ogni tanto due o tre ragazzi si danno qualche spintone ma è difficile considerarlo un vero e proprio pogo. Forse sono stato abituato troppo bene dagli ultimi Litfiba e dagli Offspring. Cerco di convincermi che effettivamente alcuni pezzi sono difficili da pogare, soprattutto sulle strofe rap; ma quando, preso dall’emozione cerco di iniziare un pogo sul ritornello di “Domani Smetto”,  una ragazza che involontariamente viene sfiorata mi prega di “stare calmo e di rimettermi la maglietta” mi cadono le braccia. Le persone che vengono ai concerti e non vogliono essere spinte non si dovrebbero mettere nelle prime file, ascoltatevi il dvd in cuffia e non rompete i coglioni!

Ax si muove alla perfezione, non manca di ringraziare più volte i suoi “seguaci” che, pogo a parte, sono caldi e partecipi cantando tutte le canzoni a memoria. Ci concede pure un divertente siparietto con le due barzellette di “Per Una Volta”. La scenografia è curata nei dettagli, il concerto è interamente accompagnato da animazioni su un mega schermo alle spalle della band. Il rap’n'roller è gasatissimo, forse anche più della folla che assiste. La scaletta avanza e ogni tanto si perde su qualche pezzo che avrebbero potuto evitare di suonare poiché, nonostante alcuni brani siano delle bellissime canzoni nel mio iPod, dal vivo non rendono allo stesso modo, come “Aumentaci le dosi”. Da dimenticare assolutamente “’Na Bomba” e “(La Notte) Vale Tutto”, canzoni che sembrano essere state scritte per riempire l’album, così come il pessimo duetto con altri due rapper nella canzone “Questi Ragazzini”. Il concerto iniziato in maniera ottimale mi da sempre più l’impressione (probabilmente solo a me) di peggiorare radicalmente; è vero, alcuni cavalli di battaglia come “+ Stile” e “Deca Dance” mi ricordano che avendo pagato il biglietto ho il diritto di alzare il  culo, saltare, urlare e divertirmi con la completa non curanza delle tredicenni in lacrime che forse non hanno ancora capito come ci si diverte ai concerti. Un altro punto a sfavore è stato, a mio parere, la scelta di mettere le quattro ballate “Ti amo o ti ammazzo”, “Altra Vita”, “Sei sicura”, “Non è un film”, una dopo l’altra nel mezzo della scaletta; per quanto belle, coinvolgenti e splendidamente riuscite, dopo 20 minuti di canzoni soft è difficile ritrovare l’energia e le forze per riadattarsi a canzoni come “Musica da Rabbia”.

A mio parere nel complesso il concerto è parzialmente riuscito; l’ex Articolo 31 è un ottimo artista che con il suo carisma è riuscito ad infiammare il pubblico per 2 ore e mezza di spettacolo. Nonostante tutto J-Ax si riconferma uno dei pochi musicisti ancora degni di essere ascoltati in Italia, se non altro perché unico nel suo genere e differente da tutti quei gruppi che ora scimmiottano gli Afterhours & Co. .

Meglio Prima? Forse sì. Quanto prima? 2002-2003.

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