Addictive è il nuovo disco solista del musicista underground calabrese Giacomo Casile, alias Jack Brain, attivo sulla scena da anni ormai con numerosi progetti e band. Dopo aver sperimentato con sonorità scure e claustrofobiche nei primi album, il nostro intraprende un percorso diverso con questo nuovo lavoro.

Il genere di riferimento è ancora una volta il grunge e tutto l'alternative rock dei 90 ma i brani risultano più immediati e meno ruvidi rispetto al passato. Si parte con "Free", canzone dall'ottimo groove e dal ritornello trascinante che ricorda i migliori episodi di band come Puscifer e Anathema. Stesso discorso per la successiva "This Heat"; anche in questa si nota abbastanza l'influenza dell'universo Tool/A perfect circle/Puscifer ma il tutto è rielaborato in maniera personale e mai scontata, soprattutto per quanto riguarda gli arrangiamenti, sempre accattivanti e ricchi di sfumature. Con "October Fest" e "Thrust" invece Jack si sposta su sonorità quasi country blues rilette in chiave grunge, i due sono gli episodi più orecchiabili del disco. Si cambia registro poi con l'aggressiva "Loaded", che cita musicalmente Sober dei Tool e per le invettive del testo ricorda un pò "Aenima" sempre degli stessi.

Dopo la malinconica "Like Addictive" passiamo alle ultime tre tracce del disco che spiazzano con un sound alla Depeche Mode, tra queste spicca sicuramente il blues maledetto di "Inhale".

In sintesi si tratta sicuramente di un buon lavoro, magari meno complesso e particolare rispetto alle uscite precedenti di Jack Brain, ma godibilissimo e senza riempitivi a differenza della maggior parte delle uscite discografiche rock di questi ultimi anni.

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