Arrivato alla terza prova in solitaria, il buon Jack White lascia tutti di sasso e si libera delle catene con le quali si era intrappolato finora.

“Boarding House Reach”, prodotto dallo stesso White e registrato tra Nashville, New York e Los Angeles, è il suono di un artista che non deve dimostrare più nulla e si sente finalmente libero di sperimentare, tagliare e cucire in lungo e in largo. L’unico pezzo della tracklist, composta da tredici brani, con un vero e proprio ritornello ed una struttura melodica classica è il singolo “Connected By Love”, gospel soul in collaborazione con le McCrary Sisters; non è un caso che sia stato scelto come lead e come opener del lavoro, considerato che funge da “cuscinetto di atterraggio”, una sorta di oasi di pace utile a rifocillarsi prima di un viaggio che si rivelerà molto avventuroso.

Avventura che prosegue con “Why Walk A Dog?”, pezzo molto lynchiano e costruito su di una chitarra acida e un sintetizzatore presente e marcato; più classica “Corporation”, in pratica una scatenata jam che si dipana tra organo, congas e un basso che delinea una traccia supremamente funk. “Abulia And Akrasia” è il primo di tre folli intermezzi che spezzano brevemente il flusso sonoro bizzarro e schizofrenico delinato da White.

L’unica concessione al blues rock che ha caratterizzato la prima, fondamentale parte di carriera dell’artista statunitense è la sfrenata e pesante “Over And Over And Over”, pezzaccio rock fatto e finito che non a caso risale alle sessions dei White Stripes per “Get Bedind Me Satan” del 2005.

Anche “Respect Commander” è dominata da suoni grezzi, ma si allinea alla destrutturazione messa in opera da White nella maggior parte dei brani. “What’s Done Is Done” vira verso il country e ci regala una ballad di rara bellezza, prima della chiusura mozzafiato con una versione prevalentemente acustica di “Humoresque”, brano classico basato sul lavoro di Antonín Dvořák.

Un disco strepitoso, creato da un’artista all’apice della propria creatività e versatilità che vuole dimostrare di non essere solo un ottimo tradizionalista, registrando prima in analogico per poi fare un largo utilizzo di Pro Tools. Da scoprire ascolto dopo ascolto.

Brano migliore: Corporation

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