Parto dalla fine di quello che penso: Inizio così nel dire che il nuovo Jack White è un bel disco, che vuol essere come un confetto, e proprio per questo non mi va giù.
Non lo gusto come i suoi precedenti –Lazaretto- o -Blunderbuss.
Potrei finire qui, che già ho detto tutto quello che devo dire, ma io sono uno che insiste e vado avanti…
Fatto da lui, questo disco non lo sopporto!
Superband, tutto bello curato e stiloso... Jack è uno di quelli bravi per davvero, ha le idee chiare e un grande suono...
Insomma, io credevo nel disco -avvenimento.
Eh no, attenzione, la chitarra non è la protagonista assoluta, come scrive il recensore su Rolling Stone Italia: Non è vero!
Vuoi dire che si è accorto anche lui che le chitarre elettriche non si vendono quasi più?
Qui c’è una marmellata di generi e di stili che si incrociano zuccherandosi troppo a vicenda e legano la bocca con fastidio.
Vuol sapere di tanta roba questo disco, e non sa di niente in fondo: Non ha un vero sapore.
Mi torna alla memoria la sua faccia divertita nel filmato –It Might Get Loud: Il sorriso snob guardando Jimmy Page suonare con la les paul e il tone bender.
Eccolo, è un disco –snob- questo, proprio come la sua faccia.
Alla fine Jack si è manifestato, e io sono in pace perché ho trovato la parola giusta, quella che volevo dire all’inizio.
Frank Zappa è già morto da un pezzo.
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