Jaco Pastorius - 'Holiday for Pans'
Brani:
1) Mysterious Mountain,
2) Elegant People,
3) Good Morning Annya,
4) She's Leaving Home,
5) Holiday For Pans,
6) Giant Steps,
7) City Of Angels,
8) Birth Of Island
con: Wayne Shorter, Don Alias, Othello Molineaux, Leroy Williams, Mike Gerber, Toots Thielemans, Bobby Economou, Kenwood Denard, Ted Lewand, Peter Graves, Craig Thayler, Michael Gibbs Orchestra
Nel 1982 Jaco propose alcuni nastri ai capi della Warner Bros. i quali li giudicarono “esoterici” e privi di grandi aspettative commerciali. Non solo rifiutarono di pubblicare l’album, ma decisero di rescindere anche il contratto a Jaco, finendo per acuire in maniera irreversibile i disturbi maniaco-depressivi che lo affliggevano.
Riposto nel cassetto venne vanamente rispolverato a più riprese negli ultimi anni di vita del nostro, nel tentativo di ottenere la pubblicazione, un nuovo contratto e quindi un improbabile rilancio. La parabola storica di 'Holiday for Pans' è accostabile a quella di molti altri dischi di numerose leggende della musica su cui si è tentato di speculare in ogni modo.
Dopo la morte di Jaco, infatti, i nastri finirono nelle mani di Kenny Jackel, tecnico del suono e aspirante impresario, che tentò di venderli a varie etichette statunitensi prima di trovare un’acquirente in Giappone. Una pubblicazione non autorizzata dei nastri avvenne, ma solo dopo aver passato l’onta di squallide sovraincisioni postume di alcune parti di basso.
La versione del disco che ho avuto la fortuna di ascoltare è l’originale, priva di sovraincisioni e composta di otto brani di cui tre composti da Jaco, Good Morning Annya, City of Angels e Birth of the Island, più cinque cover. Numerosi sono gli ospiti, tra i quali spicca il sassofono di Wayne Shorter anche se a farla da padrone è senza dubbio Othello Molineaux, grande amico di Jaco e virtuoso delle steel pans (da cui deriva anche il nome del disco).
L’album si apre con un estratto del capolavoro di musica contemporanea di Allan Hovaness, Mysterious Mountain, con un arrangiamento d’archi di Michael Gibbs eseguito da alcuni membri della L.A. Philarmonic; il brano è molto bello e semplicemente commuovente, nonostante la breve durata; rappresenta il perfetto biglietto da visita per un progetto ambizioso e, a parer mio veramente riuscito, degno di un grande musicista e compositore quale era Jaco. Nel brano, e questo è l’unico momento di contatto con quelli della Warner, si cela un retrogusto esoterico che però non fa che accrescere il fascino di una composizione veramente unica.
Segue una toccante rilettura del classico dei 'Weather Report' a firma Shorter, Elegant People; anche se piuttosto calligrafico nella struttura e nella rilettura, il brano viene impreziosito dall’ottimo lavoro di Molineaux e da una grande prova del nostro Jaco. Good Morning Annya è la prima composizione originale dell’album; l’allegra melodia è sorretta dalle steel pans ed accompagnata da una batteria che scandisce un brioso ritmo reggae; questo brano solo apparentemente solare è in realtà velato da una lieve malinconia, specchio dello stato d’animo di un genio tormentato. She’s Leaving Home dei Beatles viene qui presentata in una versione fragile e rarefatta, semplicemente splendida, mentre la title track era un ingegnoso adattamento di Jaco dell’agile e famosissimo tema di David Rose, Holiday for Strings.
Giant Steps, uno dei capolavori di John Coltrane, era ancora riletta in maniera molto interessante da Othello Molineaux, mentre la successiva City Of Angels era un brano che recava firma Pastorius di impianto più propriamente jazzistico. La fine dell’album era affidata a Birth of Island, un lungo ed interessante tripudio percussivo, figlio di una corale e totalmente improvvisata session con i musicisti partecipanti al resto dell’album.
Il terzo disco in studio di John Francis Pastorius III non ha ancora visto luce ufficialmente, anche se è più che preventivabile la sua pubblicazione in futuro; chi ama Jaco non può rimanere indifferente a questo splendido e toccante progetto il cui traumatico naufragio costituì il punto di non ritorno di questo meraviglioso artista.
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