Sarò breve.

Questo film l’avrei intitolato “Casa Dolce Casa” e chi lo vedrà fino in fondo (ma proprio fino alla fine) capirà perché ma bisogna ammettere che il titolo “I Fratelli Sorelle” è molto più accattivante, specie se si tratta di un “western dark comedy” come dice la pagina di wikipedia in English, che quella in Italiano dove sono andato a sbirciare offre molto poco in merito a questo bellissimo film e tra il poco ci tiene però a farci sapere 3 o 4 cosette:

  1. Negli States il film è stato vietato ai minori di 17 anni per la presenza di "violenza, immagini disturbanti, contenuti sessuali e linguaggio non adatto".
  2. La pellicola è un adattamento cinematografico del romanzo “Arrivano i Sister” scritto dal canadese Patrick deWitt nel 2011.
  3. E’ stato scritto e diretto dal regista francese Jacques Audiard (al suo primo film in lingua inglese).
  4. Il film è stato presentato in anteprima e in concorso alla 75ª edizione della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia il 2 settembre 2018 (dove c’è mancato poco che vincesse il Leone d’Oro come miglior film e s’è dovuto accontentare, si fa per dire, del Leone d’Argento come miglior regia…)

“As usual” che la trama ve la potrete leggere dove vi pare ma non qui se non per qualche sprazzo non proprio spoilerato, del tipo che ci stanno tutti (o quasi) gli ingredienti dei westerns a cui ci hanno abituati:

colt,

winchester,

brutti ceffi,

saloon con wiskhey e prostitute,

sparatorie varie,

in più ci stanno anche:

un orso,

un ragno (velenoso),

un cavallo di nome Tub,

un w.c. con catenella come credo non ‘se n’erano mai visti prima in un film del genere

e oro che si manifesta quasi spontaneamente nel letto di un fiume.

Questo è il secondo film in lingua originale che mi vedo nell’arco di due giorni, uno l’ho visto ieri: “The House That Jack Built” (il primo che vedo di Lars von Trier) e devo ammettere che non m’è piaciuto più di tanto, invece questo non l’avevo cercato intenzionalmente ma mi si è parato davanti mentre cercavo altri film di LVT che non sono riuscito a rintracciare, segno del destino? Chissà!

Nel film ci sono due attori principali John C. Reilly (anche produttore) nei panni del fratello più grande ed il mitico Joaquin Phoenix nei panni del fratello minore, più due attori secondari ma importanti per il ruolo che determina l’avanzare della storia, poi ovviamente ci stanno un sacco di altri attori per lo più comparse con un cameo di Rutger Hauer di pochi secondi (che avrebbe potuto fare anche ehm, mio nonno se fosse stato ancora vivo, r.i.p.).

Guardando il film ho dimenticato dov’ero (cioè in ufficio, ehm, se lo sa il mio capo mi fucila su due piedi) grazie ai risvolti umani e psicologici e alle riflessioni personali a cui la breve vicenda (che dura qualche giorno e qualche notte) ci trasporta, dentro troviamo rapporti irrisolti con i padri, odio, rapporti da risolvere con le donne, amore, avidità, indifferenza per la vita altrui, consapevolezza del bisogno di costruire un mondo migliore, volontà di redimersi, eccheccazzo se voglio esser breve come annunciato all’inizio mi conviene fermarmi qui.

Ah, la colonna sonora non è mai insistente anzi, ma merita d’esser ascoltata e forse s’è beccata pure qualche premio, è del compositore Alexandre Michel Gérard Desplat con già al suo attivo un 40/50 films.

P.S. ad un certo punto ho avuto come una premonizione (come succede anche in un brevissimo sogno avuto da Eli il Brother Sisters più anziano) e ho pensato “adesso si vedrà il mare” e così è stato, giuro!

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