Va bene, tutto quello che volete. Questo film non è un capolavoro, non passerà alla storia, non se lo ricorderà più nessuno. E vabbè, amen, pazienza. Non venitemi a chiedere chi è Barry Stokes perché non saprei che cosa rispondervi. Al limite, vi posso dire qualcosina in più circa Jacques Demy, il regista, ma poca roba. Il discorso è un altro: rivedere questo film mi fa piangere. E' un film del 1979, e io non c'ero ancora, ma Lady Oscar in televisione me lo ricordo bene, da buon figlio degli anni Ottanta. E mi commuovo, mi scende la lacrimuccia. Perché ripenso ad un tempo, non tanto lontano, ormai scomparso. O forse ricordo l'infanzia, e mi mancano tante di quelle cose che non potete nemmeno immaginare.
Mi mancano le giornate passate all'asilo o a scuola e le corse pazze per tornare a casa a vedere i cartoni animati, mi manca il cucciolone Denver, la quasi magia di Johnny, la piccola bianca Sibert ed Alfred il papero; il "Pranzo è Servito" e i sabati a guardare "Sabato al circo"; mi manca l'estate insieme a mia nonna e i pomeriggi al parchetto a giocare sull'altalena; le vacanze coi genitori a correre sulla spiaggia; l'imbarazzo di quando ti interrogavano a scuola e le tabelline non te le ricordavi mai; il Sapientino che tutti abbiamo avuto e sui cui ci passavamo ore ed ore; le Tartaruge Ninja e Roger Rabbit; le passeggiate primaverili attaccato alla mano di papà; i primi videogiochi che in confronto a quelli odierni erano ciofeche di dimensioni astronomiche ma ci divertivamo lo stesso; il "Drive In" e "Indietro Tutta"; i Duran Duran e Kiss Me Licia; il più edulcorato Mulino Bianco; l'oratorio in estate, o la colonia, che a dirlo oggi mette quasi paura, ma all'epoca ci si divertiva, e anche tanto; una Roma che grande così non è mai esistita: Tancredi, Di Bartolomei, Nela, Giannini, Conti, Falcao, Pruzzo e la ladrata juventina (già c'erano) sul famoso gol di Turone.
Oggi tutti hanno tutto, i ragazzini nascono già con cellulare e computer. All'epoca, se avevi un videoregistratore ti paragonavano ad Agnelli. Solo che i ragazzi di oggi non sanno come passare il tempo, noi sì. E certo, oggi, con un lavoro che ti scassa le palle dal lunedì al venerdì, il cambio di città e tante altre belle cosine, rimpiangere quei tempi, perdonatemi, ma non è un delitto. E così, anche un piccolo, forse inutile, film come questo ti mette una malinconia che per un po' è difficile mandare via. Una di quelle botte di nostalgia che non sai se servono per vivere meglio o per farti incazzare per quello che sei ora.
Pur con tutta la banalità e la demagogia possibile ho sempre pensato che quelli erano bei tempi, e che quelli di oggi sono tempi di merda. Povero, chi è nato l'altro ieri.Carico i commenti... con calma