Ecco un film di uno dei registi dei film polizieschi alla francese, che qui cerca di fare un film noir in modo originale con delle buone premesse di partenza e naufragando nel resto del film.

La trama è semplice: in vacanza a Saint-Tropez due amanti, che trascorrono il tempo in effusioni sul bordo della piscina di casa (Alain Delon e  Romy Schneider che diverranno fidanzati), ricevono la visita di un loro amico, nonchè ex amante di lei, con la sua figlia diciottenne (Jane Birkin) e li invitano a trascorrere qualche giorno da loro. E' presto chiaro che l'amico playboy fa delle avances alla donna e l'altro, per ripicca, corteggia la ragazza, che è affascinata da quest'uomo. Alla fine del film saranno solo in 3 a ritornare dalle vacanze mentre 1 rimarrà senza vita nella piscina.

La partenza del film con questa luce che illumina l'erotismo dei due giovani amanti e l'ambiguità che si viene a creare all'arrivo degli altri due carica il film di fascino e di intrigo. Deray gioca tutto questo sugli ammiccamenti, sul non detto, sugli sguardi dei personaggi, sul non sapere a cosa stanno pensando, a cosa stanno per dire. Però il regista prolunga questi silenzi, questo gioco di seduzioni cercando di aumentare la tensione e invece crea un certo appiattimento, diventa noioso: il classico e banale intreccio di rapporti.

Nella parte dell'omicidio il film riprende tensione, anche perchè fino a quell'istante non si capiva chi avrebbe potuto annegare chi, ma trovo il finale del film molto affrettato e risolto in modo superficiale così da sprecare la morbosità che si era creata in tutto il film.

Alla fine del film rimane purtroppo solo il fascino e il glamour di certe immagini e di certe ambientazioni, aiutate dalla magnifica recitazione della Schneider in particolare e di Delon (la Birkin è imbarazzante), mentre avrebbe potuto diventare un ottimo noir torbido.

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