[...] Personaggi della cui esistenza le giovani generazioni non sanno, neppure per sentito dire, e sigle che nemmeno all'epoca furono in grado di muovere le classifiche di vendita. Accanto a complessi e musicisti di notevole popolarità, e spesso di grandi guadagni (non sempre giustificati dalla qualità della musica proposta), è giusto e doveroso collocare, con pari dignità e onori, nomi familiari solo agli appassionati incalliti, che meritano una sistemazione più equa nella trattazione storica della musica rock per i propri (a volte sorprendenti) meriti musicali. [...]*
Incipit "doveroso" per una splendida opera relegata "ingiustamente" ai margini di un fenomeno musicale di vastissime proporzioni e portata quale il progressive.
Il "rispolvero" del suddetto album è dunque altrettanto "doveroso".
Si tratta di Released, anno 1972.
[...] In seguito allo scioglimento dei July, Tony Duhig e Jon Field formano i Jade Warrior e il vecchio compagno Patrick Campbell-Lyons, divenuto produttore alla Vertigo, offre al gruppo la possibilità d'incidere tre album per l'etichetta della spirale. Il secondo Released (1972) (gli altri sono Jade Warrior - 1971 - e Last autumn's dream - 1972, e ancora vari successivi lavori per la Island) può essere portato ad esempio della singolare proposta musicale,[...]*
I Jade Warrior, ottimo ensemble appartenente al "foltissimo" sottobosco progressivo d'oltremanica, sono fautori di uno sfavillante miscuglio sonoro "gravido" di sonorità mediterranee, africane e "violentemente" tribali.
Suoni caldi, bollenti percussioni, creatività ed originalità immersi in inebrianti atmosfere folk-jazz caratterizzate da un gusto piuttosto speziato, spiccate componenti esotiche e velate scorribande psichedeliche.
Paradigma del variegato e multiforme impasto sonoro dei Jade Warrior, Three Horned Dragon King, incanta per la sua freschezza compositiva e la ricchezza di contaminazioni presenti; notevoli gli intrecci fiatistici attorniati dal suono caldo ed ipnotico di bongoes, congas e percussioni oltre che da lancinanti sfuriate chitarristiche dai sapori fortemente hard caratteristiche non solo del suddetto brano ma dell'intera opera. (Eyes On You, Minnamoto's Dream )
Released, opera davvero poliedrica, svela inoltre una sorprendente (e latente) vena psichedelica; Water Curtain Cave "impregnata" di impalpabili umori acido-lisergici e sonorità marcatamente "cosmiche" ne è un candido esempio.
"Epitome" dell'album e totalmente strumentale, Barazinbar, con i suoi quindici minuti offre all'ascoltatore delle caleidoscopiche sonorità caratterizzate da granitici riffs di chitarra elettrica che scivolano su avvolgenti tappeti "jazzati" (sax & flauto) ed ammalianti percussioni; la fugace, liquida e delicata atmosfera introduttiva, scandita da bucoliche percussioni, si infrange contro un poderosa orgia sonora in cui hard, free jazz e folk si amalgamano splendidamente.
Marasma sonoro, vortice strumentale, Released si fregia anche di idilliache ballate acustiche (Yellow Eyes, Bride Of Summer) dai toni soffici, delicati e intrisi di malinconia; l'incedere è abulico, rilassato, effimera "evasione" dai frenetici ritmi peculiari dell'intero album.
Un'opera da "scoprire" o semplicemente da "ri-ascoltare".
[...] Ma (per quanto esile) resta un filo da seguire, la loro musica che vive ancora, che si può ascoltare grazie alla perversione di un music business che ciclicamente si adatta a riscoprire qualsiasi avvenimento del passato, che merita di essere ascoltata e amata almeno quanto quella dei fratelli favoriti dalla buona sorte. Far finta di nulla, evitare di attribuire a questa gente il dovuto riconoscimento sarebbe un errore imperdonabile. Per non dimenticare. [...]*
*: Tutte le citazioni da GianCarlo Nanni ( Il Rock Progressivo Inglese )
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