Apollo Theater. New York City. Correva l'anno 1962 quando "Soul brother number one" alias "The hardest working man in show business" alias "Mr Dinamite" alias "The Godfather of Soul" decise di produrre da sé quella performance live nello storico teatro di New York City perché il suo produttore si era rifiutato di sostenerlo. Il disco ottiene un successo stratosferico.
James Brown non canta. James brown non suona. James Brown non urla. James Brown prende possesso del palco, prende possesso del pubblico, ne cattura l'energia e dopo essere passata per il filtro della sua anima la rigetta decuplicata, centuplicata nella sala. Questa è la Soul music. Non si tratta di vedere chi ha la voce più chiara, più perfetta, più alta o più grave. Si tratta di vedere quanto sei capace di dare tramite la tua voce. si tratta di confessarsi davanti ad un pubblico intero. Si tratta di confessarsi con il pubblico intero.
La Soul music è un grande esorcismo in diretta. Il pubblico sta in transe, riscaldato da Lucas "Fats" Gonder che annuncia il menù della serata scandito dagli urli e dagli applausi: "I'll go Crazyyeaaaaaaaaaaaaaaaa Try me yeaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa Think yeaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaai don't mind Yeaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa Lost someone YEaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa Please, please, please YEAaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa Night train YEAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA"
Dopodichè Mr. Dinamite prende possesso del palco, e parte per una performance live che rimarrà senza eguali nella storia della musica. Chi era presente potrà raccontare ai figli: io c'ero.
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