Eccomi qua, da qualche parte fra il 1969 e il 1970, e sto per assistere a un concerto di James Brown. Eccolo, è entrato. Cazzo, quello è James Brown! Un urlo mi esce dalla gola, di sua spontanea volontà. Non me ne frega più di tanto, perchè tra due secondi anche lui caccerà un urlo e partirà il primo pezzo. E invece no. Inizia a parlottare coi membri del gruppo, un botta e risposta: l'intro di "Get Up (I Feel Like Being A) Sex Machine"! Se quello di prima era un urlo, non so proprio cos'è questo selvaggio acuto che proviene dalla mia gola.
Adrenalina allo stato puro. Dieci minuti di potenza animale, senza un attimo di pausa. Una sorta di ipnosi donano i brani del "padrino del soul", e questo in modo particolare. E quando entra quella breve, semplice frase di pianoforte...beh, è la cosa più bella che possa succedere in tutto il mondo. Il groove è costante, non cala mai, la tensione è alle stelle. Vorrei che non finisse mai, ma finisce. Finisce, e il testimone passa a una sezione dov'è più evidente la componente soul: "Brother Rapp" e poi di fila, come fuoco di mitragliatrice, "Bewildered", "I Got The Feelin'" e "Give It Up Or Turnit A Loose". Il concerto potrebbe anche finire qua, il mio corpo è esausto per il movimento e la violenza dell'impatto jamesbrowniano. Ma voglio che continui, non ne ho abbastanza, perchè quando su "Bewildered" Mr. Dynamite si è autocitato, semicantando una frase di "It's a Man's Man's Man's World", sul mio viso è comparso un sorriso, un sorriso di complicità, un filo che unisce lui a me e, sono sicuro, anche a tutto il resto del pubblico. E nel frattempo che penso a fili e sorrisi, il padrino spara "I Don't Want Nobody To Give Me Nothing", un funk tirato come lo sa far lui, e la brevissima "Licking Stick-Licking Stick". Due brani che non conosco, ma chissenefrega! Conta poco, perchè sto ballando, io che non so ballare! Sto agitando la testa e i miei sempre troppi capelli, chissenefrega se non so ballare? Se non conosco le parole? Sono entrato nell'essenza della musica di James Brown, lo posso percepire. E ci vuole così poco! Non conosco neanche le successive "Lowdown Popcorn" "Spinning Wheel", e allora? Sento l'organo che suona il tema di "Spinning Wheel" per la prima volta e sono felice, la sua bellezza è immediata. "If I Ruled The World", ballatona soul che ci riporta ai fasti degli anni '60, evolve nella ritmatissima "There Was A Time". Eccolo, il Brown anni '70! Primordialmente funk, con lo sguardo al futuro, ma portandosi dietro, trascinandosi le radici soul che saranno sempre così evidenti nella sua musica. Poi, quasi inaspettate, giungono le note che annunciano uno dei brani più belli del padrino del soul, "It's A Man's Man's Man's World". Un altro urlo, chissà quanti ne ho cacciati stasera, ho perso il conto, e questa volta sì che canto. Canto, e mi dondolo, cullato dalla potente dolcezza della canzone.
Cosa ti ho fatto James? Mi vuoi male? Perchè mi vuoi dare il colpo di grazia, cantando, dopo un tale pezzo, proprio "Please Please Please"? Vuoi che il mio cuore si schianti, collassi. Mi dispiace, miei adorati Who, ma come la canta lui, non la canta nessuno. E prima di rilasciarci, di mandarci a casa a riflettere su quanto successo, prima di lasciarci all'alcool e all'insonnia -come si può dormire con questa dose di adrenalina in corpo?- Mr Dynamite ci regala una "I Can't Stand Myself (When You Touch Me)" seguita da "Mother Popcorn". Dev'essere proprio fissato coi popcorn. E nel frattempo che penso ai popcorn, sono felice. Senza neanche un briciolo di forza vitale, ma con tanta energia. Paradosso sì, a questo può arrivare James Brown. Prosciuga le energie, ma insieme le triplica. Mi sono ritrovato al centro del groove, nel punto preciso di incontro fra i fiati e la chitarra, fra l'accoppiato robusta come una roccia di basso e batteria, fra piano e voce. E mi basta.
Poi mi sono svegliato, tutto sudato. Non perchè fosse un incubo, ma perchè sognare di vedere un concerto di James Brown, un concerto dove suona tutto "Sex Machine" di fila...meglio non pensarci. A onor del vero, solo una parte di questo disco fu registrato live (tracce 6-15, tranne la 8), con la formazione storica che comprendeva tra gli altri Melvin e Maceo Parker, Fred Wesley e Jimmy Nolen. La traccia numero 8 ("Lowdown Popcorn") presenta gli stessi musicisti, ma trattasi di studio recording con qualche applauso per poterla passare come live (senza riuscirci molto). Più o meno la stessa band registrò (sempre in studio) anche "Brother Rapp", mentre gli unici brani che presentano la formazione originale dei J.B.'s (cioè con Catfish e Bootsy Collins ma ancora senza Wesley e Parker) sono la title track, "Bewildered", "I Got The Feelin'" e "Give It Up Or Turnit A Loose". Anche qui applausi aggiunti dopo, in realtà furono registrazioni in studio. Bel casino, eh? Ma questi dettagli tecnici contano poco, quasi niente. Perchè quando si ascolta questo disco si sta al centro del groove, e deve bastare.
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