Cos'é rimasto a distanza di anni, con un seguito uscito due anni fa e una serie di sequel già messi in cantiere che impegneranno, a questo punto credo a vita, James Cameron nei prossimi dieci anni, del primo film uscito a suon di fanfare nel gennaio del 2010? (In realtà uscito in tutto il mondo un mese prima ma da noi, si sa, non bisogna disturbare i cinepanettoni che volenti o nolenti tengono in vita l'industria cinematografica di questo Paese). Ecco, direi che è rimasto il giusto e sicuramente meno di quello che ci si aspettava. Perchè chi c'era ai tempi di "Titanic" (1997) sa cosa fu quel film, l'isteria collettiva che ne derivò e il senso di appartenenza ad un gruppo che l'avevo visto, almeno, dieci volte (ricordo ancora la lettera di una ragazzina che commossa al Corriere della Sera affermò di essersi recata al cinema 56 volte!), ma nel 2009, in epoca già social (seppur moderatissima rispetto ad oggi), a streaming e pirateria diffusa, "Avatar" non sortì lo stesso effetto di "Titanic". Durò tutto più o meno tre mesi (che oggi è tantissimo), finì lì e si ricominciò a parlare d'altro. Il "Titanic" ce lo siamo levati dalle palle dopo due anni, altro che tre miseri mesi. Oltretutto passò presto, fortunatamente, anche la moda del 3D (che in "Avatar" è utilizzata benissimo, va detto) e anche il seguito uscito nel 2023 ebbe una cassa di risonanza limitatissima, ma oggi, si sa, al cinema ci vanno pochi sparuti coraggiosi (fatte le debite eccezioni, vedi "Barbie").
Ecco, cos'è rimasto? E' rimasta la sensazione di un film megalomane, gigantesco, divertentissimo, avventurosissimo, diretto non bene di più, tecnicamente ineccepibile, visivamente strepitoso, narrativamente debolissimo e poi? Basta, nessuno oggi (tranne il sottoscritto) lo inserirebbe più in una classifica dei migliori film di tutti i tempi (cosa che all'epoca sembrava imprescindibile), nessuno ne parla quasi più e gli anni, che passano sempre per tutti, anche per i miti, sembrano essere passati come macigni su un film che chi oggi ha più o meno vent'anni già considera preistoria, avendo avuto sì e no 3 o al massimo 4 anni alla sua uscita. Cioè, pure "VIa col vento" è preistoria, anzi peggio, ma ecco, ha il sigillo del classico, come i film di Kubrick, di Hitchcock, di Wilder, sono lì, sembrano non invecchiare mai e ogni volta ci trovi qualcosa che ti eri perso, "Avatar" no, lo rivedi e non ti dà nulla di nuovo, e non ha nemmeno potuto (o voluto?) assurgere al ruolo di classico. Per dire, è più un evergreen "Titanic" che, se vogliamo, ha più difetti e per almeno un'ora e mezza fa sbadigliare (la prima ora e mezza).
Sarà che Cameron ad "Avatar" cominciò a pensare nel 1996, troppo presto, pare che sarebbe dovuto costare più di "Titanic" (che fu il film più costoso dell'intera storia del cinema, fino ad allora, poi record superato) e che ha dovuto aspettare 13 anni affinchè la tecnologia mutasse, si evolvesse e diventasse appropiata al sontuoso progetto. I puffoni blu (un po' Puffi sembrano, dai) del pianeta Pandora, con il loro Albero della Vita e i marines che li vogliono ammazzare per impadronirsi del ricco materiale ivi presente hanno sempre fatto un po' ridere, e la storia effettivamente è un western mischiato con Pocahontas (ma non è una colpa eccessiva, in fondo tutto il cinema americano viene dal western), eppure la capacità visiva di Cameron è oltre ogni umana limitazione: le sequenze di caccia, di volo, per non parlare della battaglia finale, sono roba dell'altro mondo tecnicamente parlando, e il 3D ne aumentava l'effetto spettacolare e l'effetto vertigini. La capture motion è usata in modo esemplare, tanto che gli attori (qui ridotti a corollario di una tecnologia predominante) riescono comunque a risaltare, come la bravissima Sigourney Weaver che nella fantascienza, come si sa, ci sguazza alla grande.
Sono tre ore di puro spettacolo, evasione totale, immaginazione oltre ogni limite, per dirla alla Walt Disney "se puoi pensarlo, puoi farlo". Eppure oggi si "Avatar", quel film coi cosi blu che fanno casino, i Nav'i e quella strana lingua che parlano. Sì, come no, l'ho visto, chi non l'ha visto?, pero' dai metti su "Arancia meccanica" che quello sì che è un classico.
P.S.: Lo stesso discorso lo si potrebbe fare con un qualsiasi film di Nolan.
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