La prima cosa che mi sento di dire su Terminator 2 è che gli effetti speciali fanno paura, dopo quasi trent'anni sfido a dire che il T-1000 sia invecchiato male, d'altronde avevano speso una valanga di soldi a tal proposito e il risultato è ancora sotto agli occhi di tutti.
Poi spenderei due parole sulla sequenza dell'inseguimento moto-camion nei canali asciutti di Los Angeles: pressoché perfetta, da abc del film d'azione, né sobria né sopra le righe.

Ed ora arrivo al punto che mi preme.
Riguardando il film di recente mi sono reso conto che, come pure il capitolo precedente, la rocambolesca fuga finale termina sempre in uno stabilimento industriale, in questo caso in un'acciaieria. Il protagonista deve affrontare la nemesi in un'oscura e disumanizzante fabbrica, oscura come una caverna. Questa volta però il viaggio verso le viscere della terra raggiunge la pozza lavica, bello tra l'altro il contrasto tra il gelo dell'azoto liquido della sequenza precedente ed il calore dell'acciaio fuso. Ed è in questo contesto che il duo mamma-figlioletto, per salvare il mondo, deve distruggere il chip di Skynet gettandolo tra le fiamme.

E lì mi si è accesa la lampadina, perché la scena è molto familiare.
Frodo raggiunge il Monte Fato per gettare l'anello del potere nelle fiamme, per liberare il mondo dal dominio di Sauron, colui che annienta la libertà e incatena tutto al suo volere. Però Frodo non riesce ad assolvere al suo compito, prima deve liberarsi del suo lato malvagio, la sua controparte: Gollum, lo hobbit decaduto che non è più in grado d'amare, che cadendo viene sacrificato, non senza però portarsi via il dito di Frodo, il dito al quale l'anello era infilato, il dito che legava Frodo alla brama del potere.
Così il T-1000, il cyborg che non può amare, deve essere sconfitto per distruggere il chip di Skynet, che come Sauron non è incarnato sul piano fisico, è un'entità malvagia che cerca di distruggere l'umanità, ma la sconfitta del T-1000 esige che il T-800, il cyborg che invece ha imparato ad amare, venga sacrificato in quanto lega il protagonista al potere, come suo Terminator personale.

E qui termino questa non-recensione, che altro non è che un pensiero che avevo voglia di condividere in questi tempi bui.

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