La recensione di questo film è partita in automatico dopo aver visionato quel raduno cazzone di over sessantenni in quella geniale trashata che è "i Mercenari 2". Impossibile resistere alla tentazione di andare a recuperare qualche vecchio titolo dei nostri beniamini tutto muscoli e cazzotti. Va specificato subito che il successo planetario di "I Mercenari" è dovuto solo ed esclusivamente all'effetto autoironia. Se Stallone, Willis, Schwarzenegger, Norris e compagnia bella si fossero presi sul serio penso che ci saremmo trovati di fronte ad uno dei più imbarazzanti film di tutti i tempi. La carta dell'autoparodia che punta all'azione esasperata, giocosa ma al contempo spettacolare e non puramente demenziale è stata la vera arma di questo raduno di arzilli vecchietti per fans nostalgici. Eppure Stallone (sceneggiatore di "I Mercenari 2" e director del primo capitolo) non è certo stato il primo ad imboccare questa strada. In questi ultimi anni sono molti i film che parodizzano spettacolarmente lo stile action americano, rifacendosi alle mitiche cazzonerie anni 80/90, vedasi ad esempio i film con Jason Statham. Se però torniamo indietro nel tempo troviamo il solito personaggio avanguardistico che insieme a John McTiernan (Last Action Hero) decise di giocare la carta dell'autoironia ad alto tasso di testosterone. Stiamo parlando di quel genio miliardario di James Cameron, che ispirandosi ad una commediola francese ("La Totale" 1992) scrisse e diresse questo "True Lies" che nel 1994 portò la solita ventata di novità e avanguardia cinematografica.
"True Lies" è un film dinamite!
Cameron alla regia, Schwarzenegger e Jamie Lee Curtis in scena, quasi 50 stuntman, effetti speciali avanguardistici (detti gli "effetti reali", tecnica che rende indistinguibili gli effetti digitali dallo sfondo reale), e soprattutto una sceneggiatura di ferro! Non da poco considerando che di solito questo genere di film punta tutto sull'azione fregandosene completamente della trama. Qui al contrario, nonostante l'azione inverosimile, la storia è l'elemento in cui Cameron pigia l'acceleratore. Una sorta di parodia di genere ma in chiave adrenalinica. Mogliettina annoiata in cerca di brividi non sa che il marito impiegato d'ufficio è in realtà la reincarnazione di Rambo! Filone poi ripreso negli anni a venire in svariate pellicole (usando stili narrativi simili ma nettamente inferiori). Impossibile non appassionarsi alla vicenda narrata, specialmente quando il nostro eroe organizza una vera e propria missione speciale per scoprire se la moglie lo tradisce. Brillante, con un ritmo incalzante e mai un momento di noia, Cameron dirige al meglio i suoi attori che grazie alla recitazione giocosa riescono benissimo a compensare le scene d'azione. Basti pensare alla scena -ormai storia del cinema- in cui la Curtis improvvisa uno spogliarello per il marito in veste di un puttaniere.
Troppe sono le scene da ricordare, c'è di tutto! Inseguimenti a cavallo dentro un centro commerciale, sparatorie nei cessi pubblici, nemici appesi a testate di Jet, e soprattutto un indimenticabile Schwarzenegger che si alza in volo con l'Harriet Jet a decollo verticale (per chi non lo sapesse: la scena fu girata senza controfigura, datosi che zio Arnold possedeva il brevetto di pilota). Indescrivibile la sensazione di vedere il futuro governatore della California sospeso nel vuoto con il Jet mentre fracassa grattacieli e si posiziona sotto ad una gru per riprendere la figlia che sta precipitando (con effetti speciali al limite del reale). Tutto ciò nel lontano 1994, molto prima che queste cose si vedessero all'ordine del giorno tramite effetti speciali in CG con fastidioso effetto playstation (Degna di nota però la simile sequenza con il Jet in "Die hard 4" probabilmente ispirata a questo film), e soprattutto prima di questo nuova ondata di film americani d'azione autoironici. Cameron sempre al top.
A dir poco epocale.
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