"A portrait of the artist as a young man"( titolo originale del libro) è il secondo libro di James Joyce dopo la raccolta di racconti "Dubliners". Frutto di una lunga elaborazione iniziata nel 1903 e terminata nel 1916 dopo rielebarozioni e vari cambiamenti del titolo, il romanzo è un punto di contatto tra il romanzo di formazione, l'autobiografia e la dichiarazione di poetica. Infatti il libroè la storia di Stephen Dedalus( lo stesso nome di uno dei protagonisti dell'Ulisse) dall'infanzia alla prima adolescenza e ha molti punti di contatto con la storia personale di Joyce. Il giovane dopo varie esperienze conflittuali con la sua famiglia e con la scuola che frequenta si scopre un artista e questo evento coincide con la sua maturazione definitiva e l'abbandono della terra natale che a suo dire era arretrata e del tutto inadeguata alle sue esigenze( così come lo fu per Joyce stesso). Interessante al livello linguistico( fu uno dei primi esperimenti dell'autore in questo senso) è il mutamento del linguaggio a seconda delle fasi della vita del protagonista. Si passa dalle filastrocche infantili dell'infanzia, ai discorsi forbiti, ridondanti ed esuberanti dell'adolescenza. Un classico decisamente più accessibile( ma non per questo meno interessante) dell'Ulisse.

Carico i commenti...  con calma