2006, è estate...
...sono a casa e non ho niente da fare. Decido di accendere la radio, essendo rotta la televisione, per distrarmi un po' dalla pesante e noiosa atmosfera estiva. Non c'è nessuno e alzo il volume. Mi diletto nello zapping tra una stazione e l'altra e distrattamente mi accorgo di essermi fermato: l'aggeggio sta trasmettendo una canzone che devo aver già sentito da qualche parte...incuriosito, anche se con poche speranze di poterci trovare qualcosa di buono, continuo nell'ascolto. La canzone non suona per niente male. Aspetto la fine per svelare il nome dell'autore... James Morrison, perfetto. Decido quindi di accendere il PC, per cercare altro materiale del giovane. 2 ore dopo comprai il cd.
Il cd è articolato in 11 canzoni (nella versione italiana), che si snodano tra vari generi quali pop, rock, blues e soul. Si parte subito con una vivace canzone chiamata "Under The Influence". Le parti dei vari strumenti sembrano quasi improvvisate, con tocchi di jazz e blues qua e là a rinsaldare un'atmosfera tra il rock e il soul. Si continua con "You Give Me Something", il primo singolo del ragazzo di Rugby, un po' il punto debole dell'album, ma comunque si fa ascoltare. Al numero 3 troviamo "Wonderful World", il secondo singolo. Incredibile a mio avviso, come il cantautore sia riuscito a rendere questa canzone un trionfo di strumenti in armonia, uniti a un bel testo e alla sua voce ruvida.
Proseguendo, troviamo "The Pieces Don't Fit Anymore" ballata dolce e malinconica, anche se forse un po' troppo 'da telefilm'. Se andiamo avanti, alla numero 5 possiamo vedere "One Last Chance", piacevole pezzo in cui il cantante esprime la sui abilità nel coniugare parole e musica, a cui segue "Undiscovered", ennesimo singolo che da nome all'album. Marcata l'influenza soul in questo brano che ricorda molto Stevie Wonder. La settima, "The Letter", è invece un bel duetto tra voce e tastiere, accompagnate da una batteria piuttosto incalzante. Si rimane sorpresi quando si arriva alla traccia 8: "Call The Police" è infatti di stampo rock e con un testo alquanto duro. L'artista cambia ancora direzione stilistica nel pezzo seguente, "This Boy", forse la più bella dell'album: la canzone inizia con un bellissimo duetto voce-chitarra per poi crescere in tutta la sua bellezza (questo "crescendo" è usuale nelle canzoni di Morrison). James chiude con due ballate: "If The Rain Must Fall" e "The Last Goodbye". Marcato l'uso degli archi in quest'ultima.
Il risultato è una coerente fusione di generi, con influenze di molti artisti importanti, tra cui John Martyn, Van Morrison, Otis Redding, Ray LaMontagne, Stevie Wonder e Cat Stevens.
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