Granelli di platino dalla clessidra di Taylor, 1997: "Hourglass" (Clessidra).

 

 



Ennesimo capolavoro della maturità compositiva di Taylor dopo "Never Die Young" (1988), "New Moon Shine" (1991) ed antecedente all'altrettanto splendido "October Road" (2002). Il chitarrista di Boston centellina le sue produzioni di inediti dalla seconda metà degli anni ottanta in poi, offrendo però una qualità che è sempre altissima. Infatti questo è l'unico album degli anni '90 assieme a "New Moon Shine"; Tanta assenza dalle scene musicali ha probabilmente giovato anche alle vendite, perchè il disco è ben presto in vetta alle classifiche mondiali e la popolarità di Taylor (già altissima negli States) schizza alle stelle (tanto da venire anche rappresentato in una puntata di quegli anni della serie a cartone animati 'I Simpson'). Apre il sipario dell'album "Line 'Em Up", soffice ballata dal ritornello ironico e trascinante sull'addio dell'ex presidente statunitense Richard Nixon alla casa bianca nel '74. Momento che per l'artista americano è estremamente commovente e descrive con estremo rammarico: "I remember Richard Nixon back in '74, and the final scene at the White House door, and the staff lined up to say good-by, tiny tear in his shifty little eye. . . At that time my heart was all broke, I looked like ashes and smelled like smoke. . . "

Stellare la seconda traccia con uno di quegli 'incipit' chitarra e voce da pelle d'oca, che solo James sa fare. Da questa un'amara riflessione su come tutto continui ad esistere sulla terra, con cinica perseveranza: "So the sun shines on this funeral, just the same as on a birth, the way it shines on everything that happens here on Earth. . . ". Si prosegue con uno dei pezzi trainanti dell'album "Little More Time With You". Un singolo ritmatissimo con un ospite d'eccellenza impegnato alla sua amata armonica a bocca: Stevie Wonder. (In realtà la collaborazione James-Stevie per quanto bizzarra possa sembrare, non è inedita. I due avevano infatti già duettato circa trent'anni prima nel 1976 in un pezzo dal nome "Don't Be Sad 'Cause Your Sun Is Down" dall'album di Taylor 'In The Pocket'). La sopracitata traccia "Little More Time With You" divenne ben presto famosa, per lo scalpore provocato da alcune parole del testo, nelle quali il cantautore con lucida autoironia, ammette di essere stato dipendente in passato dalle più svariate sostanze: Metadone (farmaco utilizzato per la disintossicazione dell'eroinomane), cocaina, alchool ed in ultimo ammette di averli abbandonati per dedicarsi al fumo del 'Tobacco Jones'. Uno scorcio di testo da quest'ultima: ". . . I passed on the cocaine, said bye-bye to my methadone, put down the bottle for one more day and backing off of my Tobacco Jones. . . ". Dolce ed armoniosa melodia per la successiva "Gaia", traccia di grande atmosfera sulla forza della natura, ed un appello alla dea della natura, per salvarla dai nostri stessi continui attacchi; Salvare la natura è salvare noi stessi, ci canta saggio Mr. Taylor. Seguono due tracce più 'facili' ed immediate, meno importanti ma altrettanto orecchiabili: "Ananas" e "Jump Up Behind Me", quest'ultima con un ritornello particolarmente azzeccato e bello. La quale contiene fra l'altro un altro duetto illustre con Sting alla voce nel 'Chorus'. La settima traccia è uno dei fulcri espressivi dell'album, un pezzo di estrema dolcezza e sensibilità che accarezza le corde più profonde dell'animo, al ritmo con cui cui Taylor pizzica quelle della sua classica, inducendomi inevitabilmente ogni volta ad un secondo ascolto. Molto belle anche le successive, che mantengono altissimo il livello, anche se la forza musicale dell'album si è già in gran parte sprigionata nella precedente parte del disco. Ritorna per la chiusura una gemma alla Taylor, è il pezzo conclusivo "Walking My Baby Back Home", una romantic-ballad tipica Tayloriana. Bella anche la ghost-track estremamente county "Hangnail". Successo planetario (a cui James Taylor non sempre è abituato) e Grammy come miglior album Pop nel 1998.

Da ascoltare lasciandosi rilassare dalle magnifiche melodie tracciate dalle note dell'autore, ma prestando anche attenzione ai bellissimi testi, che hanno più di metà del merito per la bellezza dell'album.

Carico i commenti...  con calma