NOTE D'OTTOBRE (L'autunno della musica di James Taylor)

2002, "October Road": passati 5 anni dal precedente album di studio, il vendutissimo (premiato come 'miglior disco pop non strumentale del 1997') "Horglass", James Taylor ritorna con un nuovo album di inediti. 12 canzoni splendide, in perfetta armonia fra di loro, accompagnate dai soliti riff delle corde della classica di James pizzicate dolcemente, dalla solita vocalità candida, perfetta (e misteriosamente rimasta immutata da oltre 35 anni) e tutte animate da una ispirazione compositiva che qui è più che mai viva e sempre particolarmente azzeccata.

La semplicità musicale dei 12 brani è estrema. Pezzi riflessivi, lenti e rilassanti, ma non per questo privi di ritmo. Lo stile di Taylor è immutato, è sempre lo stesso da decenni, è diventato assolutamente inconfondibile, i suoi accordi, le sue melodie, il suo modo di cantare sono divenuti un marchio di fabbrica, un segno chiaro e marcato, un tratto unico al mondo diventato punto di riverimento per tutti i cantautori nel mondo.
Ce ne accorgiamo fin dalle prime note di chitarra della traccia di apertura "September Grass", una meravigliosa canzone, dolce e soffice, che apre le porte alla magica atmosfera 'naturalistico-autunnale' che pervade gran parte dell'album. Primo singolo, nonchè title-track dell'album "October Road" è un ballata folkloristica country-blues, un tuffo nelle strade sterrate delle campagne americane... un ritmo splendido e un testo non da meno:
'I did my time and it change my mind And I'm satisfied I got so low down fed up My God I could hardly move Won't you come on my brother Get on un and help me to find my groove.... We'll be walking October Road... '

La terza traccia "On the 4th Of July" è una classica Tayloriana, una ballata dai temi intimistici, ma con uno sguardo rivolto ai patrioti che hanno fatto il paese (è questo il giorno della dichiarazione d'indipendenza delle colonie americane nel 1776 che aprì le porte alla formazione della democrazia negli States)... Taylor rende onore e ringrazia, come a dire -se non ci fosse stato quel quattro luglio, tutto quello che sto vivendo non sarebbe mai esistito-. Da questa:
'...Who fell into you At a quarter to two With a tear in your eye for the 4th of July For the Patriots And the Minutemen And the things you belive they belived in then Such as freedom And the freedom's land And the Kingdom of God and the rights of man...'
La migliore celebrazione che la festa d'indipendenza (sentitissima dagli americani molto più del nostro 25 aprile) potesse mai ricevere da una canzone. In 2 sole tracce Taylor preme sull'accelleratore del funky-blues, dando fiato alle trombe (nel vero senso del termine) ed abbandonando la classica lentezza delle sue ballate: "Whenever You're Ready" e "Raised Up Family", il ritmo si accellera il risultato rimane eccellente. "Belfast To Boston" un forte e toccante appello di 'cessate il fuoco' alla guerra, apre il cuore in due. "Mean Old Man" è una canzone d'altri tempi, con ritmo moderato e scherzoso, con tanto di archi e piano di accompagnamento.

Ma il fulcro creativo dell'album lo si ritrova nella settima traccia "My Traveling Star", una splendida e magica ballata, con un ritornello coinvolgente e trascinante veramente spettacolare:
'Never mind the wind Never mind the rain Never mind the road leading home again Never asking why Never Knowing when Every now and then There he goes again...'
Nella seconda parte dell'album atmosfera di ancor maggiore rifessione, nelle tre ballate strappalacrime, che tolgono il fiato e sciolgono gli animi, nell'ordine: "Carry On My Way", "Caroline I See You" e "Baby Buffalo". Non scema mai la forza espressiva che traina la musica del disco, neppure nell'ultima traccia, la versione della celeberrima tradizionale natalizia "Have Yourself A Merry Little Christmas". Chi ha l'album nella versione 'extended' troverà anche 3 bonus track: "Don't Let Me Be Lonely Tonight" vecchio successo di Taylor degli anni '70, "Benjamin" una strepitosa strumentale dove Taylor non canta ma fischia e infine "Sailing To Philadelphia" fatta a quattro mani con Mark Knopfler e già contenuta nell'omonimo album del cantautore scozzese. Uno dei miei preferiti in assoluto.

"October Road" ultimo album fino ad oggi di Taylor è un disco moderno, ma è già un classico della musica leggera. Un capolavoro di misura e semplicità. L'inconfondibile tratto compositivo dell'artista di Boston, ha raggiunto ormai una forma sempre più stilizzata e perfetta.

Il mondo cambia e la musica cambia con esso... ma quella di James Taylor no!

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