"James Chance? Un individuo disgustoso..." Paul Morley, critico del NME.
E' proprio lui: James "babyface" Chance/Siegfried/White, quello che frullava no wave, free avant jazz e rumore nel contenitore No New York attrezzato da Brian Eno. E perché mai si fa chiamare pure White? Perché l'ultima cosa al mondo che vorrebbe essere è nero! Già, però gli piace la loro musica, masturba con tutte e due le mani la tradizione funky, jazz, rhythm& blues per eiaculare con schizzi logorroici le note impazzite del suo sax anarco-punk. E' il solito egocentrico nevrastenico che si è scazzato con tutti quelli con cui è venuto a contatto: Lydia Lunch, James Blood Ulmer, i musicisti più ricchi di personalità del suo ex gruppo quali Jody Harris (grossa perdita questa), Pat Place, George Scott.
I tempi di " Off White" dei suoi Contortions sono trascorsi da appena un paio di anni ma sembrano maledettamente lontani, la morte per cancro della sua ragazza- manager Anya lo ha reso ancora più intrattabile e scostante verso il pubblico, la stampa e il mondo intero. Allora meglio affiancargli una big band di pazienti e scafati professionisti per questo "Sax Maniac" del 1982, tra i quali Joe e Joseph Bowie (Defunkt) ai fiati e il basso di Colin Wade che caratterizza con la sua timbrica calda e pastosa tutte le ritmiche del disco. Ma la mancanza dei Contortions si sente e ne viene fuori il disco più accessibile di James: gli arrangiamenti più curati e una coesione maggiore, piuttosto che la sghemba intellettualistica anarchia sonora, sembrano strizzare l'occhio alla platea danzereccia che ha bisogno di shakerare il basso ventre.
Mentre in Inghilterra il funky è in mano a bambocci edulcorati come Spandau Ballet, Haircut 100 e ABC, qui la temperatura è torrida... il vero James Brown bianco è lui! Provate ad ascoltare "Irresistibile Impulse" e le convulsioni, anzi le CONTORSIONI, vi afferreranno aiutandovi a capire cosa significa quel titolo. La sua mania di grandezza lo porta a strafare in "That Old Black Magic" assecondato dalla big band in grande spolvero. Con "Sax Machine" siamo alla citazione pura con il suo strumento che saltella impazzito e le brave Discolitas che si sfangano il rovente tour de force canoro. In "Disco Jaded" è invece il solito megalomane che fa gonfiare le vene del collo sulla base minimale e danzereccia di un Farfisa in sottofondo e lo sghembo accompagnamento del basso di Colin Wade. La title track è un godimento assolutamente funky con le Discolitas che miagolano mentre i logorroici&logoranti assoli del suo sax sfiancano la formazione composta di altri due sassofonisti, quattro trombettisti, due trombonisti, due chitarristi, due batteristi, due bassisti!
Insomma gli amanti di "Off White" e "Buy the Contortions" faranno un po' gli equilibristi nel cercare di non scivolare sul liquido seminale sparso un po' dappertutto dai ripetuti orgasmi di brani che stavolta si assomigliano un po' troppo come gemelli omozigoti, mentre chi non lo conosce è facile che si divertirà a schettinare come un bambino felicemente deviato su un pavimento dove è stata appena passata tale cera organica. Ma James "Faccia-di-Bimbo " è fatto così: è UNICO e TRINO come il Padre (Siegfried), il Figlio (White) e lo Spirito Santo (Chance) ...o lo ami follemente o lo odi a morte.
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