I jane's addiction tornano con un nuovo album intitolato "The Great Escape Artist". Dopo la fugace apparizione di Eric Avery al basso durante i concerti dal vivo (originario bassista del gruppo), la band americana si affida nuovamente a Chris Chaney, anche se non ufficialmente come membro della band, che attualmente risulta composta da Perry Farrell (voce), Dave Navarro (chitarra) e Stephen Perkins (batteria). Qualche mese Farrell annunciava le nuove sonorità dell'album indicando come fossero state influenzate da Radiohead e Muse. Se l'unione delle due band porterebbe al risultato di "The Great Escape artist", forse è meglio che queste rimangano separate. L'album non è malvagio nelle intenzioni, ma anche nel caso dei Jane's, così come per altre storiche band, chi si aspetta un ritorno al metal-glam-psichedelico degli anni 80-90 rimarrà un pò deluso.
"Underground", canzone di apertura dell'album, è una delle più riuscite, ottima ritmica e Dave Navarro che sprigiona il suo assolo old-style, non saranno tanti nell'album assoli del genere.
L'album continua con "End To The Lies", che apre con un ottimo giro di basso e batteria con contorno psichedelico di sottofondo, l'impronta di "Strays" (album precedente della band) si sente ancora parecchio.
"Curiosity kills" rappresenta un pò il passaggio verso sonorità più pop, ahimè nell'album si sentiranno parecchie queste influenze (negative).
Il secondo singolo della band è rappresentato da "Irresistible Fore", intro con ottima ritmica e basso, ritornello abbastanza accattivante, e un buon assolo sul finire, altro pezzo riuscito.
Le canzoni successive evidenziano (purtroppo) le sonorità pop in cerca di Mtv e robe simili, troppo scontate e con poco mordente e idee, noto inoltre qualche somiglianza con i Linkin Park. Di rilevante negli ultimi brani l'assolo di Navarro in "Splash a Little Water On It", e "Words Right Out of My Mouth" dove si riassaporano un pò i vecchi Jane's, almeno nell'intro. Per il resto le canzoni sono abbastanza piatte, con ritornelli canicchiabili ma nulla più.
In conclusione, Navarro un risulta pò anonimo e forse privo di idee, sicuramente l'album è un passo indietro rispetto a "Strays", e chissà quanti indietro rispetto agli altri album della band. "The Great Escape Artist" comunque risulta ascoltabile nell'assieme (la prima parte in particolare), però non è di certo un capolavoro, mancano ballad stile "Summertime Rolls" o "Everybody's Friends", insomma mi aspettavo sicuramente di meglio.
Voto 5,5
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Altre recensioni
Di FabbioAW
La copertina sembra una versione casta dei loro precedenti e spregiudicati artwork.
L'album è mediocre, difficilmente conquisterà i vecchi fan o ne porterà di nuovi.