Con "All For You" Mrs Jackson decise nel 2001 di abbandonare quelle così scottanti e impegnate tematiche che avevano contraddistinto le sue precedenti releases, "Rhythm Nation 1814", "janet., "The Velvet Rope". Tematiche quali depressione, diritti umani, eguaglianza, sesso e sessualità in tutte le forme, modalità e varietà che è possibile narrare. Con codesto album Janet mostra il lato più frivolo di sè, danzereccio, poppish, allegro e spensierato, riponendo nel suo personale cassetto delle meraviglie quella tristezza, certamente fonte di grande creatività e originalità, ma ormai decaduto, superato, quasi anacronistico, inadatto a rappresentare tale nuova, imperdibile fase artistica.
Nonostante la Jackson in "The Velvet Rope" avesse già abbracciato nuove sonorità, dall'urban maturo ad un più sporco e "black" hip-hop (Got 'Til It's Gone), abbandonando quel New Jack Swing dominante e ruggente in "janet"., la sperimentazione sonora ha avuto in "All For You" risultati decisamente più concreti e riusciti: si spazia da un R&B moderno ad una miscela pop-dance-urban decisamente originale e valida. Si tentano anche sentieri musicali quasi sconosciuti o semmai abbandonati da tempo immemore, quali rock, ambient, chill out. Insomma, un calderone di sonorità che fornisce al lavoro una compattezza assolutamente piacevole. In "All For You" è palese l'intento dell'artista di puntare maggiormente sulla sonorità piuttosto che sulle "Lyrics" e sui temi da performare, senza comunque trascurare del tutto il contesto letterario e il contenuto testuale, che, benchè presentati in chiave frivola e spensierata, sono alquanto bollenti, tanto da regalare alla Janet il suo primo "Parental Advisory" sull'album, bollino nero indicante tematiche a luci rosse e/o termini volgari o inadatti ad un pubblico di minori (che, secondo il mio personale parere, avrebbero acquistato il disco solo per poter ammirare (e non solo) sulla copertina la languida signora Jackson allo stato naturale, leggermente coperta da un candido telo bianco).
La prima traccia da menzionare è la title-track "All For You", un gradevolissimo esempio di R&B-pop danzereccio e allegro, rappresenta la prima vera luce post-cupezza di "The Velvet Rope", testo semplice e privo di complicazioni morali e affini, grandissimo successo in patria (#1 nella Billboard Hot 100) e non solo, probabilmente uno dei brani più riusciti anche fuori dal territorio dello zio Sam. Sonorità tribali unite ad un R&B/ Urban sono udibili perfettamente in "Come On Get Up", pezzo adattissimo per un club, mentre un bizzarro mix di Rock e Pop/R&B, anticipato da inquietanti violini che fungono da "Prelude" alla traccia, è la perfetta rappresentazione sonora di "Trust A Try", brano sicuramente più cupo e "dirty" dell'intero lavoro.
Il cuore dell'album è la "quadrilogia" "When We Oooo - China Love - Love Scene (Ooh Baby) - Would You Mind", quattro brani animati da un unico intento: presentare in maniera voluttuosa e sensuale le fantasie più intime e scabrose della cantante afro-americana, la sua personale ed irripetibile concezione di passione. Un contorno di Rhythm&Blues, sonorità ambient e lounge si unisce in connubio alla voce calda, sussurrata, tenue di Janet in "When We Oooo", decisamente il pezzo più convincente della saga, un inno all'orgasmo, al sesso, a ciò che avviene sotto le (sue) lenzuola, insomma: si noti già il titolo del brano (in particolare questo Oooo) per farsi un'idea di cosa possa dialogare Miss Jackson con suoi ascoltatori.
"Son Of A Gun (I Betcha Think This Song Is About You)" (con la prestigiosa presenza di Carly Simon la quale, oltre a consentire la campionatura in questo brano del suo massimo successo "You're So Vain", si impegna a riempire nuove ed inedite strofe) segna il passaggio dei vecchi R&B e Hip-Hop stile Old School anni '90 al moderno e contemporaneo Rhythm&Blues che avrà in Usher, Alicia Keys e altri illustrissimi i maggiori rappresentanti. Le due voci sporche, aggressive ed incazzate della Jackson e della Simon, che intendono umiliare duramente un uomo colpevole di violenza, si mescolano ad un beat energico e pulsante.
Frivolezza, gioiosità, giocosità, allegria: tutto ciò che contraddistingue i brani-singoli "Someone To Call My Lover" e "Doesn't Really Matte"r (quest'ultimo colonna sonora del film La famiglia del professore matto). Il primo strizza l'occhio al cuore, o meglio, alle orecchie degli Americani, miscelando il consueto Pop-R&B a tonalità country, il secondo è un allegro brano poppish semplice e spensierato.
"All For You" è stato l'ultimo grande successo di Janet Jackson, l'ultimo vero trionfo, l'ultima occasione nella quale gli USA e non solo avrebbero annuito universalmente di fronte al suo lavoro ed alla sua arte: sarebbero seguiti lo scandalo del Super Bowl nel 2004 (la scopritura del prosperoso e generoso seno da parte del baby amichetto Timberlake), il flop di "Damita Jo", i falliti tentativi finalizzati alla riconquista del fidatissimo popolo musicale con "20 Y.O." (concepito come la celebrazione dei vent'anni di successi dal primo vero grande trionfo, ossia l'album "Control" del 1986) e "Discipline", il decesso improvviso dell'amato fratello Michael. Una parabola in fase calante che purtroppo non ne vuole sapere di riprendersi e tracciare un nuovo punto di massimo. La speranza è un nuovo tuttavia riuscito e convincente ritorno sulle scene del music biz, un mondo al quale, secondo autorevoli tabloid ma anche in base a ridicoli scoop senza scrupolo, Janet sarebbe in procinto di ritirarsi per sempre. La speranza è pertanto un nuovo grande balzo in avanti.
Carico i commenti... con calma