Non credo che siamo in tanti a possedere una copia di questo disco, che testualmente riporta in copertina "Al primo posto in USA", un claim che nelle intenzioni della CBS Italia avrebbe dovuto incoraggiare all'acquisto. Credo che in pochi se ne siano accorti e questo straordinario disco è passato in sordina. Ne custodisco gelosamente due copie il vinile e il cd. Alle volte lo faccio, per paura di perdere qualcosa, perché con questo disco quella paura ti viene. Non servono grandi voci e un gran numero di strumenti per raccontare piccole storie. Sono le piccole storie narrate con la giusta intimità, le esperienze dell'infanzia, i ricordi, le nostalgie che la sensibilità di Janis mette in risalto con grande capacità evocativa. La musica in realtà non risulta scarna ma colora, con la opportuna presenza, ogni racconto, ogni descrizione. In tal senso gli arrangiamenti di Ron Frangipane se mescolano alle parole senza mai oltrepassarle, risultando sempre gradevoli e capaci di esaltare ogni moto del suo animo. "At Seventeen" rappresenta la hit del disco, ma tutti gli altri brani comunque si ascoltano con grande facilità. La ricerca introspettiva incupisce pezzi come "Fom Me To You" e "In The Winter" su cui comunque le trame musicali sdrammatizzano con la giusta delicatezza. Janis Ian si pone un po' all'incrocio fra Joan Baetz e Tracy Chapman, anche cronologicamente, e questo disco lo rappresenta meravigliosamente.

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