Sinceramente non vi saprei dire con esattezza che faccia avesse January Tyme, anche guardandola nella buffa foto sul retro copertina del disco, lunghi capelli biondi sui tratti dispettosi del volto, proprio come la Candice Berger di " Soldier Blue". Ma la sua voce è qualcosa di straordinario che fa azzardare a ragione il paragone con l'altra grande cantante dell'epoca: Grace Slick.
Me la immagino San Francisco popolata da freak capelloni che affollavano il Fillmore West alla ricerca di musica per il corpo e la mente. Avrei scommesso il mio giradischi che il quintetto capitanato da January fosse un naturale prodotto di quella variopinta culla della controcultura americana, ma incredibilmente i Tyme si collocano geograficamente sulla gelida costa opposta! Forse proprio per questo motivo hanno prodotto un solo disco tra il 1969 e il 1970 per poi scomparire nel nulla.
Peccato, perché la loro era una miscela esplosiva a metà strada tra il blues rock dei Big Brother & The Holding Company e la psichedelia dei Jefferson Airplane. Queste due facce si rivelano nella stupenda "Rainy Day Feeling" con la voce di January che si libra proprio come faceva la Slick ed invece "Love is Blind" si dirige verso territori più blueseggianti dove padroneggiava l'ugola di Janis.
Grandi canzoni e grande capacità tecnica non hanno portato fortuna al quintetto, che con "Ancient Babylon" dimostra di saper trascinare l'incauto (nel senso di ignaro) ascoltatore nel vortice contagioso delle stupende linee vocali di un rock raffinato ma allo stesso tempo aggressivo.
E' lo stesso canovaccio di "The Music", dove January indurisce appena la voce, mentre calde vibrazioni soul introdotte dalle tastiere in "Are you Laughing" e nella jeffersoniana "Take This Time" ci fanno scappare un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo di aver perso nei meandri del tempo e della memoria un disco godibilissimo dall'inizio alla fine, soprattutto per il talento strepitoso della cantante.
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