Fino a poco tempo fa ero convinto che commedie allegre e spiritose fossero solo un semplice intrattenimento per famiglie, che difficilmente vanno a braccetto con l'arte e la poesia. E pensavo anche quelle poche commedie che sono divertenti, ma anche riflessive fossero per lo più sconosciute ai più (basta pensare all'umorismo grottesco di un finlandese Aki Kaurismaki o al quasi parodistico film comico coreano "Please Teach Me English", divertentissima epopea che riduce la Corea contemporanea ad una semplice macchietta che rifiuta il parlare inglese per amore patriottico).

Poi ho trovato "Juno" e la mia idea divenne diametricamente opposta: "esiste il modo di imbracciare poesia con le risate e contemporaneamente intascare i favori del pubblico".

Appena viene inserito nel lettore, il film inizia con un brio inarrestabile e non cala mai: non diventa pacchiano, non si perde nel melodramma (pericolo gravissimo e pericolosissimo per molte commedie) o nella storia d'amore, non è banale, non è prevedibile: "Juno", nonostante il taglio adolescenziale è un film crudo, freddo e in contemporanea caldo e gradevole.

L'inizio è già stravolgente: il film non comincia con la solita festa adolescenziale accompagnata da una canzonetta qualunque di un emergente gruppo rock tanto fighetto. "Juno" sconvolge: inizia con riprese cartoonistiche semplicissime della protagonista, accompagnate da una piroettante e folkloristica "All I Want Is You" di Barry Louis Polisar.

E, a differenza di molti, moltissimi film, "Juno" arriva subito al sodo: la spigliata protagonista non scopre di essere incinta dopo una ventina di minuti, lo scopre subito all'inizio e forse lo sapeva già.

La scena di sesso tra lei e il suo migliore amico non esiste: è mostrata solo in velocissime inquadrature frammentate, che non mostrano nulla se non l'iniziale corteggiamento. Grande idea: molte altre opere dello stesso genere tentano di metterla sul volgare e sul disgustoso. "Juno" fotografa il sesso e l'amore adolescenziale con estrema minuzia, con dolce poesia, con serenità.

E più il film scorre e più se ne è coinvolti, dediti ad immedesimarsi con quella ragazzina dal pancione enorme che cerca i familiari più adatti per il bambino che porta in grembo: Mark e Vanessa, una coppia solo all'apparenza felice e serena, ma in realtà cade a pezzi. Lui è un musicista che vorrebbe godersi la vita tra sesso, droga e rock ‘n'roll. Lei è tutta precisina, sterile e desidera più di ogni altra cosa avere un figlio: due poli estremamente opposti che non fanno altro se non il separarsi e l'attrarsi, che sapevano già di non essere fatti l'uno per l'altra (come spiegare altrimenti l'irreale reazione di Vanessa, quasi non sconvolta di fronte alla richiesta di divorzio di Mark?).

Film intelligente, che non cade mai nei soliti buonismi disneyani, niente miele... ma solo crudo sarcasmo e poesia che si mescolano in un ambiente falsamente adolescenziale, che sorprende per l'incredibile creatività nella realizzazione del finale: non è il prevedibile finale che lo spettatore si aspetterebbe dall'inizio... è una fine molto più realistica, non rinchiusa nelle quattro mura cinematografiche. E così tra i mille pessimi blockbuster americani spunta qualche perla schiusa, ogni tanto...

Juno è la combattente americana del ventunesimo secolo.

All I Want Is You

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