L'unica cosa degli album passati è che devono rispondere ai livelli insolitamente alti per essere considerati riusciti e The Kingdom Come di Jay-Z ne fa eccezione. Se l'artista "non fosse andato in pensione pubblicamente" (con una quantità enorme di fanfare). Sostenuto da molti fans e critici questo album abbastanza contradditorio non soddisfa appieno.

Ci sono determinati momenti meravigliosi, molti forniti dagli ospiti come Chrisette Michele, John Legend, Usher, Pharrell, Beyonce, Sterling Simms, Ne-Yo e Chris Martin. I credit producer includono Blaze, Kanye West, Dr. Dre, and the Neptunes.

Più filosofico degli album precedenti, la sua prospettiva da statista sulle canzoni come "30-Something" ("Young enough to know the right car to buy/yet grown enough not to put rims on it… I don't buy out the bar, I bought the nightspot/I got the right stock… "); i suoi lyrics esplorano le ripercussioni dell'uragano Katrina mentre sbattono la gestione di Bush; inoltre celebrano le gioie della vita godereccia diciamo piena di feste e party di ogni genere ("Gimmie some ass, gimmie some brain, gimme your number, gimme your name… I'll take the cork off, you can take sips/I'll take you there, take my time/take your clothes off, I'll take off mine" on "Show Me What You Got") e si addolora per la perdita di un nipote caro su "Lost One. "

Malgrado determinati momenti brillanti, il risultato finale è troppo contradditorio ed anche confuso per essere grandinato come successo favoloso come lo sono stati invece i suoi altri dischi.

I fans di jay-Z-Z potrebbero ascoltare e verificare la musica ed i testi di Kanye West e Pharrell.

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