Sono al supermercato, passo davanti al carrello di un tipo, senza sfiorarlo, lui mugugna qualcosa in inglese... interpreto che gli avrei dovuto chiedere scusa per sfiorare il suo carrello. Mi metto nella coda parallela e guardando il suo carrello cerco di capire da dove viene questa anima gentile, cereali, marmellatine poi una specie di fiocchi d'avena... bleah.
Un vecchietto si riunisce alla moglie già in fila davanti all'anima gentile. "Hey buddy!" dice l'anima gentile. A gesti gli spiega che secondo lui il vecchietto e un queue-jumper, il disonestissimo vecchietto saltafila. Il vecchietto non capisce, sorride e soprattutto non si muove. Al che l'anima gentile schizza, spinge con un gesto inconsulto il carrello verso i vecchietti e scappa dal supermercato. La quiete rassegnata del supermercato è stata turbata.
Penso al verso di questo singolo che fa "nerves stretched to the limit", che ascolto da due giorni. E quando dopo due giorni di ascolti già lo citi nella tua colonna sonora quotidiana vuol dire che funziona.
"Split Ya Headz" è quel carrello, e crea scompiglio nell'addormentato panorama elettronico italiano. I referenti di questo disco sono i Nitzer Ebb e il Trent Reznor della "bella macchina dell'odio". L'unico paragone italiano che mi viene in mente sono i Technogod.
È cattivo come solo le macchine possono esserlo, ha una produzione curatissima, piú alzi il volume e piú ti tira calci nello stomaco e scopri dettagli nuovi. "we are the bastards of the floor!".
Sul cd pure 4 remix e una extended version per un totale di 33 minuti, da quello dei Sigma Tibet che lo porta verso l'house e decolla in un finale su una melodia di due note, a quello dei Paramour. Fra elettronica contaminata e dance.
Troppo bello per essere italiano.
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