Film semi sconosciuto e poco pubblicizzato "Due Fratelli"di Jacques Annaud, regista de "L'Orso", è considerato da molti un documentario per le varie tecniche di regia e le inquadrature molto paticolareggiate dei gesti dei due animali, per me non è così poichè nella trama intervengono anche gli esseri umani che con i loro dialoghi e la loro presenza contribuiscono a tessere una trama ben precisa, influendo nella storia e rendendo il film non un documentario bensì una favola per tutti.
I "Due fratelli" sono Sanghal e Kumal, due cuccioli di tigre che vivono liberi tra le macerie di un antico tempio in India, due caratteri completamente diversi, il primo è coraggioso e intraprendente, l'altro più mansueto. I due sono inseparabili e trascorrono le loro giornate tra giochi e scorribande fin quando alcuni cacciatori di statue non li separano. Uno destinato al circo, l'altro ad animale da compagnia per il figlio di un ricco signore.
Gli anni passano e i due cuccioli sono diventati due bellissime tigri: una stella del circo e una ferocissima macchina da combattimento, due storie diverse che ad un certo punto si rintrecciano. Il caso ha voluto che si trovassero l'uno di fronte all'altro dentro un'arena e combattere per la sopravvivenza, e così sembrerebbe.
Durante la scena di combattimento però Sanghal sdraia Kumal e un bellismo flashback rompe la sena: è bastato guardarsi negli occhi per far ricordare ai due fratelli il loro passato, quando ancora erano liberi e non avevano conosciuto la mano crudele dell'uomo. Qui inizia lo show delle tigri che invece di combattere giocano allegramente di fronte alla folla stupita, e per una serie di circostanze riescono ad evadere: da qui è tutto uno spasso.
Non è un film impegnato, la storia scorre veloce e piacevole dando ampio spazio ai sentimenti e alle bellissime inquadrature, diventa perciò quasi una favola, ma di questo ci si accorge solo alla fine, con una commuovente scena che firma la pellicola e la rende indimenticabile.
Ho voluto recensire "Due fratelli" perchè a volte molti film vengono sottovalutati e scartati a priori, la pubblicità spesso fa la differenza, ma altrettanto spesso la fa in negativo, perchè le cose più semplici in questo mondo a volte sono le migliori.
Annaud è un maestro nel catturare le espressioni delle due tigri, riesce a farci ipnotizzare dalla gestualità degli animali con inquadrature spesso difficili ma che poi sul grande schermo risultano pulite ed essenziali, i ricami e le cornici li cattura in un istante, nell'ambiente intorno, in una luce particolare,lavorare con gli animali non è mai semplice, soprattutto se non viene utilizzato il commputer con tutti gli effetti speciali annessi.
Il Dvd poi è ricco di contenuti speciali che fanno apprezzare maggiormente il lavoro del regista, una descrizione dettagliata sulle tecniche del girato, e un sacco di curiosità sui due felini. Un merito ad Annaud è quello di aver inserito nella trama la figura di un bambino, in questo modo ha reso la storia più credibile ed efficace, abbracciando un pubblico di ogni età.
Ho deciso di parlare di questo film perchè credo che chi ama il cinema ama spaziare, e ha il coraggio di addentrarsi in generi sempre nuovi, non ha paura di provare, ha voglia di trovare sensazioni forti anche da una singola scena, "Due Fratelli" è da conoscere, terapeutico per occhi e cuore difficilmente vi deluderà.
Buona visione a tutti.
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