"Tu ti chiami Rosetta" - "Io mi chiamo Rosetta"

"Tu hai trovato un lavoro" - "Io ho trovato un lavoro"

"Tu hai trovato un amico" - "Io ho trovato un amico"

"Tu hai una vita normale" - "Io ho una vita normale"

"Tu non finirai in un buco nero" - "Io non finirò in un buco nero" (...)

Non è così.

Rosetta NON ha un lavoro. O meglio, non più. Anche se forse sarebbe più appropriato parlare di illusione del lavoro. Dopo già essere rimasta appiedata una volta perchè "finito il periodo di prova", trova un occupazione dove vende cialde e bevande al chiosco. Per venire quasi subito poi rimpiazzata senza dal figlio del gestore per motivi ovviamente non dipendenti da lei.

Rosetta ha trovato un amico. L'unico che si prende un minimo a cuore la sua situazione. Lavora con lei al chiosco, è stato lui ad aiutarla ad essere assunta prima del nuovo licenziamento di cui prima. Solo che lei, prima si lascia sfiorare dall'idea di non salvarlo da un quasi annegamento, poi direttamente lo tradisce rivelando un trucchetto che usava sul lavoro (portarsi delle cialde extra preparate da lui a casa) per riprendersi il suo posto a discapito però del povero amico.

Rosetta NON ha una vita normale. "Normale". Ha 16 anni. Vive in condizioni di miseria in una roulotte con la madre alcolista e in condizioni di semi-prostituzione verso il proprietario dell'accampamento. Per campare da disoccupata ricuce e rivende a prezzi stracciati vecchi vestiti. Fa tutto lei e ha anche problemi di salute.

Rosetta in un buco nero ci è già.

Avvertenze: "Rosetta" NON è un film di effetti speciali;

                   NON è un film di effetti scenici;

                   NON è un film di piani sequenze;

                   è girato in maniera (volutamente) certo non virtuosa dai 2 fratelli Dardenne;

                   NON è un film di attori-superstar. (Anche se Émilie Dequenne -la protagonista- verrà lanciata dal film e -in maniera sacrosanta- premiata per la sua interpretazione a Cannes, insieme al film).

                 "Rosetta" NON è un "bel" film, NON è neanche un film.

                 "Rosetta" è la realtà. Tragica.

(...) "Buonanotte" - "Buonanotte".

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