La giostra del maleficio è una raccolta di racconti di Jean Ray, pubblicata da Marabout in origine nel 1964 (poco prima della sua morte) e ora ristampata da Agenzia Alcatraz nella collana Bizarre. Troviamo qui lo scrittore fiammingo ancora in grado di scrivere alcuni racconti degni di uno scrittore fantastico di razza. Il suo capolavoro rimane a mio avviso la straordinaria raccolta pubblicata sempre da Marabout nel 1961 Le vingt-cinq meilleures histoires noirs et fantastiques in cui è contenuto il suo meglio. L’auspicio (considerando che l’edizione originale pubblicata in Italia da Baldini & Castoldi nel 1936 viaggia sui 200 Euro di quotazione sul mercato collezionistico) è che l’editore renda in futuro disponibile anche questo volume.

In La giostra del maleficio le atmosfere uniscono fantastico, insolito e bizzarro con immagini indubbiamente forti come per esempio quella in cui un cavallo di legno di una giostra si dimostra una creatura mostruosa. Non manca anche un tocco di umore nero tanto che si sarebbe tentati di definire le storie di questa antologia come (per citare Poe) i “Racconti del grottesco e dell’arabesco” di Jean Ray. Onore quindi all’editore Agenzia Alcatraz (marchio Tsunami) che sta finalmente proponendo, nella collana Bizarre, la produzione dello scrittore di Gand.

Come giustamente scrive Max Baroni nell’introduzione di questo libro “il mondo borghese è messo più volte alla berlina, protagonista e al tempo stesso sfondo di diverse delle vicende – anche le più surreali – che qui vengono narrate. Per fare questo, un elemento su cui Ray insiste in maniera particolare è sicuramente il cibo, bene essenziale che qui si distorce in simbolo di ostentazione, accidia, e in certi casi è persino causa della rovina dei protagonisti stessi”.

“Croquemitaine” è, a mio avviso, una delle storie migliori di questa antologia, impregnata delle oscure leggende europee afferenti questa sorta di orco conosciuto in Francia con il nome di Croquemitaine. Il protagonista, Albin Tuyle, si reca dal Belgio a Parigi per assistere alla conferenza del professore Aristide Sainthomme incentrata su questa creatura. Una volta sul posto si riunisce con altri 2 personaggi, un inglese e un tedesco. Ma presto la trama inizia a sprofondare nel surreale e nel bizzarro e, una volta trovatisi sperduti nella notte nella campagna francese senza sapere dove andare, i 3 (più l’autista) troveranno rifugio a casa del professore. Il finale sarà sorprendente e surreale nella sua crudeltà. In “Matematica superiore” e “Il tesseratto” si parla invece di quarta dimensione e qui si che potrebbe venire in mente il Lovecraft di “Oltre il muro del sonno”. Notevole anche “La gente illustre di Tudor Street” dove ricorre ancora il tema del cibo con cui viene irretito dalla servitù (2 domestici e 2 cameriere) della signora Patricia Bodley (una collezionista di statue di cera di sosia di uomini celebri) il povero venditore porta a porta di libri Catermole. Da ricordare poi anche “La suite del ragno”, costituita da 6 racconti brevissimi basati sulla figura del ragno.

Consigliato caldamente ai seguaci del fantastico europeo.


Carico i commenti...  con calma