New York, Manhattan, 1997
Venerdì, ore 22.30: due persone vengono rapite all'aeroporto J.F.Kennedy di New York da un soggetto sconosciuto.
Sabato, ore 9.00: viene ritrovato uno dei rapiti vicino a una stazione abbandonata. Sepolto vivo e con la mano spolpata fino all'osso che emerge dalla terra, come a chiedere un aiuto che mai è arrivato.
Sabato, ore 9.30: vengono ritrovati sulla scena del delitto un bullone arrugginito, una pagina di giornale e una pallina d'amianto. Possibili indizi lasciati dall'omicida.
Sabato, ore 10.00: il responsabile del caso, il detective Lon Sellitto, decide di chiedere aiuto a un consulente esterno. Un ex poliziotto. Un tale chiamato Lincoln Rhyme.
Sabato, ore 12.00: comincia la caccia.
In una cupa New York di fine anni '90 - con un importante congresso delle Nazioni Unite che a giorni avrà luogo in città - si muovono i personaggi di questo classico del thriller. Un misterioso omicida è il verme che infesta la Grande Mela e la divora pezzo dopo pezzo. Sellitto, il detective incaricato nelle indagini, sa che il caso è al di sopra delle sue possibilità. Decide allora di interpellare un ex collega e amico, non sapendo che questa decisione sarà storica. L'uomo in questione è Lincoln Rhyme, brillante criminologo forense esperto in medicina legale ed ex capitano della squadra Scientifica del NYPD. Rhyme, divenuto tetraplegico a causa di un incidente "sul campo", ha perso gran parte delle sue capacità motorie, ed è costretto a vivere semi-paralizzato. Rinchiuso nella sua casa nei pressi di Central Park, e ancora di più nella sua frustrazione e vergogna del suo corpo a seguito dell'incidente, medita di ricorre all'eutanasia assistita per poter così porre fine a quella condizione che non riesce a digerire.
Il caso che Sellitto gli mette sotto il naso si rivela per lui un possibilità di tornare a vivere, una zattera alla quale può attaccarsi mentre sta annegando in un mare di disperazione. Rhyme, dotato di intelligenza e cultura fuori dalla norma, è il cervello della squadra investigativa, ma serve una persona che percorra la scena del crimine al suo posto per raccogliere qualsiasi indizio, anche microscopico, che possa condurre al killer. Entra qui in gioco Amelia Sachs - la poliziotta che ha ritrovato il cadavere di uno dei due rapiti -, che verrà scelta da Rhyme per essere il suo "braccio". Inizia così la convivenza tra due caratteri forti che però si rileva vincente, e li porterà a confrontarsi con un killer ossessionato dalle ossa: uno psicopatico che sembra lasciare appositamente gli indizi riguardanti la sua prossima vittima. Già, perché il tizio si sta divertendo un mondo, e non ha nessuna intenzione di smettere.
Efferati delitti senza motivo potrebbe sembrare all'inizio, ma solamente negli ultimi capitoli si potrà capire il piano che alberga nella mente del killer. Un piano studiato alla perfezione da tempo.
Con "Il collezionista di ossa", Jeffery Deaver porta avanti il lavoro iniziato anzitempo con "Pietà per gli insonni": è la cura per i particolari, per i termini medico legali e scientifici - oltre alla suspance, ai colpi di scena e ai continui ribaltamenti - a fare la differenza, permettendogli così di creare un romanzo che assieme a "La lacrima del diavolo" (e "Lo scheletro che balla") lo lancerà nell'olimpo degli scrittori thriller, venendo così definito "il più grande autore di thriller vivente" dal Times.
Un romanzo fortunato sia per la critica che per lettori, a tal punto che le avventure del criminologo forense troveranno spazio in altri 8 romanzi, e verrà portato sullo schermo cinematografico con il film omonimo interpretato da Angelina Jolie e Denzel Washington.
In conclusione, un piccolo consiglio: la realtà - romanzesca - non è mai come sembra. Quindi non fidatevi mai di Jeffery Deaver. Diffidate sempre. Se per esempio vi mostra la mano sinistra, non guardatela. Mai. Altrimenti non piangete se poi verrete colpiti in pieno viso dalla sua mano destra. Ci siamo capiti?
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