Lo "scompiglio" era un'arma fondamentale per dimostrare di che razza di bastardi fosse composta una band, certo, al giorno d'oggi sono in pochi a rimanere impalliditi verso un nome di un gruppo visto che alcune formazioni hanno toccato sul serio l'apice dello sconcio. Nel 1982 chiamarsi Jerry's Kids (nome rubato ad una fondazione di beneficenza messa in piedi da Jerry Lewis) sembrava una bella presa per il culo alla faccia di tanti. Si sa che l'hardcore di Boston era di una crudeltà spietata, di un graffio unico al mondo e di uno sviluppo completamente differente al tipo Californiano, anzi direi differente a qualsiasi tipo esistente.
Ma qui non stiamo parlando di quell'hardcore positivo che ha caratterizzato per anni una scena che pian piano è diventata una sorta di Anti-Punk, nei Jerry's Kids suonavano dei beoni irresponsabili, un nome a caso: Chris Doherty, personaggio molto più famoso con la formazione dei Gang Green.
Ebbene credo che nessuno di voi rimarrà stupito nell'apprendere che ascoltando "Is this my world?" si sente tanto di quel trambusto da restare semi rintontiti. Ma un cambiamento "importante" anche in questo album fu applicato. Quell'hardcore classico in alcune tracce come ad esempio in "Raise the curtain" cambia pelle, affacciandosi in nuove sonorità fatte di note più cadenzate ed arcigne, il metal stava influenzando sempre di più questa musica, tanto da sentirsi degli assoli (eseguiti pessimamente) che ricordavano molto più la scuola N.W.O.B.H.M. che il rock n roll. Con "Lost" si percepisce il bisogno della band di appesantirsi con note stoppate e basse, portando allo stesso momento alla costruzione di una linea vocale diversa dal solito, toccando di striscio quello che in futuro sarebbe diventato CrossOver. Ma non confondetemi, di band trasformate in una sorta di punk-metal ce ne sono a bizzeffe e questi Jerry's Kids ancora non sono pronti per essere immagazzinati al cento per cento in tale movimento. La rabbia e il gretto modo "maleducato" di esprimersi, senza compromessi nel modo più diretto, sono ancora la colonna portante del modo di far musica di questa formazione.
Naturalmente con quest'album eravamo negli albori del genere e i Jerry's Kids non furono altro che una sorta di "super gruppo"; di futuro nella loro carriera ne ebbero ben poco ed oggi il loro nome echeggia sporadicamente tra la lunga lista di band che hanno infiammato la scena Hardcore Americana.
Tracce del livello di "Crucify me", "Lost", "Break the mold" o la famigerata "Vietnam Sindrome" rendono questo disco un classico per i cultori del genere. Io lo apprezzo, ma in tutta sincerità (più che altro per una questione di gusti) direi che ho ascoltato dischi migliori di questo.
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