Pochi dischi riescono nell'intento di trasportare in altri luoghi, di rompere spazi temporali.
Questo disco riesce nell'intento, basta poco, che ce vo': una voce soffusa e una chitarra carica di riverbero, di quelle abusate da Mark Lanegan nei suoi dischi, una chitarra slide qua e là, un violino a impreziosire il tutto, come ciliegina sulla torta.
E i luoghi sono quegli immensi spazi americani dove Jesse, lunga chioma corvina, ci porta dolcemente per mano.

Suo fedele compagno dalla chitarra facile Phil Wandscherm che un tempo militava nei Whiskytown, un sodalizio dai succulenti frutti. Si prenda un gioiello come Troubled Soul o quel suono che riscalda il cuore contenuto in You Are Gotten Here, gli echi mariachi di The Dreaming Dead e ci fermiamo qui perché ogni traccia ha una storia a sé, pur sembrando tutte unite in un solo incastonato gioiello.

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