Seduto davanti al mare, la sabbia ed il mare, un movimento perenne, le onde schiaffeggiano la costa e l'accarezzano, lasciando nell'aria un profumo unico, un'atmosfera tangibile, milioni di particelle d'acqua si muovono nell'aria, un rumore che è musica, un paesaggio in bianco e nero che scompare allo sguardo, tutto intorno nebbia e la luna.

"Silver" è il nuovo EP dei JESU, progetto di Justin K.Broadricks (ex Napalm Death e Godflesh) dopo uno splendido album omonimo ed un precedente EP "Heartache".

4 pezzi, 30 minuti circa di sinfonie elettro psichedeliche, un sound ipnotico ed etereo, un muro sonoro impalpabile ed avvolgente, accompagnato da una voce molto trattata ma sempre discreta quasi a non voler rompere la magica atmosfera creata dalle chitarre distorte e cariche di feedback, dalle percussioni molto omogenee e dal basso sempre saturo, un agglomerato in cui si possono distinguere gli echi dei Joy Division e dei Velvet Underground.

Il suono è più aperto rispetto al precedente lavoro, meno claustrofobico ma sempre malinconico e tenebroso, un'atmosfera più calda nonostante un maggior uso di elettronica, un passo avanti, quindi, o indietro, un ritorno al futuro.

"Silver" è il pezzo di apertura, orecchiabile ed evocativo, "Star" è l'essenza del nuovo sound, un bel riff di chitarra, buone liriche e ritmica serrata, "Wolves" è a mio avviso il pezzo migliore, lento e cadenzato, emozionante e profondo, un paesaggio senza fine, "Dead Eyes" è strumentale e quasi sperimentale rispetto al precedente album.

In definitiva un ottimo EP che fa ben sperare per l'album che verrà.

A volte non vedere può far immaginare ed immaginare può far sognare, e chissà... dietro quell'albero, dietro tutta quella nebbia ci potrebbe essere il nostro sogno!

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