Preambolo: ciao a tutti ,eccomi a passare "le forche caudine" di una recensione frutto di una particolare "competizione "tra il sottoscrito e v8interceptor,volta non a chi tra i due faccia la recensione migliore, ma la "sfida" è tra chi dei due può dare una chiave di lettura il più attinente al valore dell'opera stessa. nel 1973 dopo l'uscita di "A Passion Play" i Jetrho Tul spossati dalle roventi polemiche tra il leader Ian Anderson e la stampa di settore ,si trovarono ad un bivio....continuare a produrre lunghe ed articolate suite oppure tornare a un modo di scrivere più vicino alla forma canzone? Si scelse la seconda opzione. Anderson utilizzò per quello che sarebbe diventato War Child ,il materiale precedentemente scritto e parzialmente registrato per una terza mega suite che in origine avrebbe dovuto essere un doppio lp,questo materiale erano le famose ,o famigerate,sessioni dello chateau,che in gran parte confluirono su "A Passion Play" e con la scusa dell'incendio in cui si racconta che andarono distrutte,vennero riarrangiate e con i testi in molte parti riscritti ex novo,quello che rimase venne utilizzato per War Child,.. si può avvertire tutto il senso di disagio che pervade il disco, disagio nato dal fatto che per sfuggire al vessatorio fisco di Sua Maestà,i Tull si trasferirono in Francia per editare i loro lavori fuori dal Regno Unito ed aggirare le norme che prevedevano che se un disco venisse prodotto all'estero,avrebbe beneficiato di sgravi fiscali perchè ritenuto import.Ma la cosa si rivelò un boomerang,la difficoltà ad adeguarsi a uno stile di vita diverso,le famiglie lontane,i metodi non proprio democratici del leader e in fine le controversie relative al rogo che distrusse quanto registrato(cosa poi non del tutto vera,in quanto si potrà ,a distanza di anni ascoltare le registrazioni originali su Nigth Cap) il risultato lasciò l'amaro in bocca sia ai fan che alla stampa che aspettava solo un'occasione come questa per mettere ancora una volta il gruppo sulla graticola.i brani che compongono il disco ,non mordono,qua e là affiora qualche bona intuizione mal sfruttata come nella title track,o la buona "Back Door Angel" ma per lo più risultano carenti sia nella scrittura che negli arrangiamenti troppo pesanti in cui "spiccano" una fisarmonica e un sax alto che rendono il peculiare suono dei Jetrho Tull alquanto fuori binario rendendo nel complesso tutto il lavoro alquanto imbarazzante.Pur essendo un fiasco epocale riuscì a vendere molto ,specie in U.S.A. dove vantavano grosso credito presso i fans ,trascinato dal singolo "Bungle in the Jungle" di una pochezza che sfiora l'inutilità. Alla luce del senno di poi è e resta un occasione mancata ,sopratutto dopo aver sentito su "Nigth Cap" quello che venne scartato,.ps purtroppo "Nigth Cap" contiene materiale in gran parte ascrivibile ad "A Passion Play" ...e pur ritenendo questo un ottimo lavoro le registrazioni qui riportate sono di gran lunga migliori di quelle che vennero poi utilizzate ,questo per far capire lo stato di confusione e frustrazione che regnava nei Tull ....

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