Non dico che non sia un onesto attore, ma ogni volta che questa mandibola rettangolare con i capelli biondicci passa sullo schermo la mia mente lo associa istantaneamente a quei 90’ minuti e così, a prescindere, perde ogni credibilità recitativa. Ha nel suo c.v. lavori che al botteghino hanno pure spopolato, ma Val Kilmer può sbattere le sue cazzo di ali da pipistrello quanto vuole, fare il cubetto di ghiaccio su un F-14, cantare nei Doors, duettare con Al Pacino e DeNiro. Ciò non toglie che per me lui è e sarà sempre Nick Rivers: il protagonista di questa meravigliosa cazzata.
Talvolta capita di cadere, senza nemmeno sapere come e perché, in serate nelle quali l’accidia imperante vince a mani basse un tenero e fiacco braccio di ferro nei confronti della parca voglia di uscire. Ed allora ti ritrovi a masturbare il telecomando: vagare nell’etere senza una rotta, un canale definito. Ti posi così temporaneamente su un film nuovo di zecca, una parodia il cui nome non interessa a nessuno, che dovrebbe far ridere; ed è in questi frangenti che prendo una pala, scavo nei ricordi, e tiro fuori lavori come quello che vi sto per snocciolare.
Che sia un delirio vorticoso è fuori di dubbio, ma è altrettanto vero che l’odore del fosforo permea questa sceneggiatura ispirata, folle ed esagerata. Non c’è un freno, un tentennamento: solo una profusione a cascata di gag senza il minimo senso del pudore e capaci di spiazzare lo spettatore alla sua prima visione. Come Van Der Sar di fronte al cucchiaio di Totti agli europei del 2000, torcendovi sul divano, vedrete meravigliati il pallone entrare in rete; le vostre labbra che, trasformatesi in tende di un sipario, si apriranno per sfoderare denti ed otturazioni. E grasse e copiose saliranno allora le vostre risa che riempiranno con continuità l‘aria della stanza fino ai titoli di coda.
A testimoniare la superiorità di “Top Secret!” il voto del “Morandini” che lo definisce senza appello così: “alcune trovate divertenti, galleggiando in uno stagno di banalità verbosa e agitata”. E se questa simpatica incoronazione non bastasse per farvi venire voglia di andare a scaricarvelo o rivedervelo; se vi servisse davvero ancora una spinta vi basti sapere che non pascola mai in prima serata o nel primo pomeriggio con i fratelli più o meno sfigati del periodo. Questo qui è un tipo cazzuto e lo si trova camminare furtivo assieme a loschi individui del calibro di “1941 Attacco ad Hollywood”, “Animal House”, “Alta Tensione”, “The Meaning Of Life”, "L'Armata delle Tenebre" solo una volta all’anno tra le 3 e le 5 del mattino. Come una vecchia battona agita il suo grasso culo ai pochi sparuti passanti, solitamente nei pressi di rete 4, incastrato tra una ricca cornice di splendida pubblicità degli anni ’80 e previsioni meteo!
E’ a mio opinabile, ed oggettivamente corretto ed inconfutabile come quello del "Merighetti/Morandini", parere uno degli ultimi esempi (1984 la data di uscita) di film demenziale di livello superiore e lo ricordo con affetto.
In piena guerra fredda, nella Berlino Est, un'enigmatica spy story vede un cantante pop americano vestire, ovviamente suo malgrado, i panni dell’eroe. Si esula dal mero citazionismo per riprendere con estrema intelligenza una trama contorta che risulta essere un’immane presa per il culo nei confronti delle sceneggiature dei film d’azione patriottici del periodo. E’ in tutto e per tutto un lavoro anarchico: una paella, un minestrone, nella quale non si butta via nessuna idea partorita dai tre registi in evidente stato di grazia. Ritmo forsennato per battute surreali e a sé stanti, giochi di parole, doppi sensi pesantissimi, bastonate nei confronti delle tecniche di ripresa del passato senza lesinare divertenti rasoiate alla società del tempo fotografata con dissacrante lucidità. E’ un copione ispirato e che nel suo delirio imperante troverà un suo equilibrio lì, nella vostra mente ormai irrimediabilmente assuefatta e compromessa, anche nel finale senza senso. E quando vi alzerete dal divano le vostre mascelle, ormai stremate, vi ringrazieranno perché non avrebbero resistito per altri 10minuti. Non a quel ritmo infernale.
E’ molto probabile che David Zucker sarà ricordato per “Una Pallottola Spuntata” e “L‘Aereo Più Pazzo del Mondo“. Beh, io dico solo questo. Parliamone.
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